Licenziato Bryan Singer, regista del film sui Queen, accusato recentemente di molestie (ma forse non c’entra), mentre “House of Cards” finirà senza Spacey.
Bryan Singer, non è più alla guida di “Bohemian Rhapsody”, il film della 20th Century Fox dedicato a Freddie Mercury e i Queen, lo ha dichiarato un rappresentante della compagnia. Il regista di “X-Men” e “I soliti sospetti” (con Kevin Spacey) non era rientrato sul set dopo la pausa della festa del Ringraziamento e l’imprevidibilità della sua disponibilità aveva provocato uno stop alla produzione. Un rappresentante di Singer aveva fornito come spiegazione per l’assenza: «motivi di salute, legati a Bryan e alla sua famiglia».
Subito dopo la sospensione del film sul web si erano scatenate le speculazioni sulla possibilità che Singer possa essere presto richiamato in causa nello scandalo delle molestie a Hollywood. Accuse di abusi sessuali già affrontate in passato dal regista e finora sempre lasciate cadere: le ultime risalgono a due settimane e sono state avanzate da Jessica Chastain con una serie di tweet.
Intanto Netflix ha deciso le sorti della serie “House of cards”, dopo il brusco licenziamento del protagonista Kevin Spacey, coinvolto nelle scorse settimane in diversi scandali sessuali, con accuse di molestie mosse nei suoi confronti anche da alcuni membri dello staff della serie: l’annunciata sesta e ultima stagione si farà, ma senza il suo personaggio.
Sarà composta da un numero minore di episodi (otto invece di tredici) e si concentrerà sulla figura di Claire Underwood, la moglie del probabile defunto (nella finzione), interpretata dalla vincitrice del Golden Globe Robin Wright. Il presidente di Netflix Ted Sarandos ha dichiarato che la decisione di dare una conclusione allo show è «un atto dovuto ai fan». La produzione della sesta stagione è ferma dal mese scorso, da quando si sono diffuse le notizie sui comportamenti poco corretti di Spacey.