Secondo una meta-analisi presentata a Lisbona, nell’ambito della conferenza internazionale “Football is medicine”, coloro che giocano a calcio almeno un paio d’ore alla settimana sono protetti da ipertensione, colesterolo e diabete di tipo 2.
Giocare a calcio, anche solo a livello amatoriale, per un’ora due volte a settimana è come prendere una medicina ad ampio spettro, capace di proteggere da malattie quali ipertensione, diabete di tipo 2 e colesterolo. Lo afferma una meta-analisi, che ha raccolto dati di 31 studi scientifici pubblicati negli ultimi 10 anni, presentata nell’ambito della prima conferenza internazionale “Football is Medicine” tenuta a Lisbona.
«Dopo un decennio di ricerche, le prove sono sufficientemente solide per affermare che il calcio è una vera e propria medicina», afferma il professor Peter Krustrup – del Dipartimento di scienze dello sport e biomeccanica clinica dell’Università della Danimarca meridionale – spiegando che correre dietro a un pallone serve a combattere ipertensione, diabete di tipo 2 e altre malattie legate allo stile di vita: in 3-6 mesi di un’ora di allenamento due volte a settimana si aumenta la propria capacità aerobica riducendo massa grassa e colesterolo.
«I risultati di questa meta-analisi dimostrano che l’allenamento calcistico è un tipo di esercizio intenso, efficace e versatile che combina allenamento di Interval Training, allenamento di resistenza e allenamento della forza», dice Fabio Pigozzi, Rettore e Professore Ordinario di Medicina Interna, Università degli Studi di Roma Foro Italico. Il calcio, infatti, abbina i vantaggi dell’impegno aerobico con quello anaerobico che, come anche in altre discipline sportive, garantiscono i risultati migliori per la prevenzione delle patologie.
Gli esperti però raccomandano di giocare su campi più piccoli rispetto a quelli normali e non partite vere e proprie per ridurre il rischio di infortunio. L’ideale è il cosiddetto “Football Fitness”: un approfondito riscaldamento con esercizi di forza, equilibrio e dribbling, seguito da una partitella in cinque contro cinque.
