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Il Procuratore Cerchi commenta l’inchiesta di Fanpage

Bruno Cherchi, procuratore capo di Venezia, ha visionato la quarta puntata dell’inchiesta giornalista Fanpage “Bloody Money”. Essa getta una luce inquietante su una fantomatica cordata di imprenditori, pronti a riciclare denaro sporco attraverso la costruzione di un deposito di rifiuti Marghera.

Allo stato non viene ravvisata alcuna fattispecie di reato su cui indagare, ma è possibile che nei prossimi giorni, quando tutto sarà online, lo scenario cambi. Il procuratore afferma:  “Bisogna vedere dove e come sono stati registrati questi video e chi è stato. E’ presto per parlarne. Non si sa nemmeno chi sia la donna immortalata. Prima è necessario capire esattamente ciò che è successo”.

La donna di cui parla Cherchi è presentata come moglie di un’appartenente all’Esercito che parla con l’agente provocatore dell’inchiesta, un ex boss della Camorra che, apposta, ha fatto capire di essere tornato nel giro. I due si incontrano in un locale e la signora, che dice di essere una mediatrice per conto di una cordata di imprenditori, si mostra piuttosto spavalda: “Sono soldi della Camorra? E dov’è il problema?”.

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