Felice Maniero ora è un imprenditore come tutti gli altri, oggi alle prese con Iva, burocrazia e clienti che non pagano. Un imprenditore però diverso da tutti gli altri
Le vicissitudini di Felice Maniero tornano alla ribalta. L’ex boss della Mala del Brenta teme la vendetta dei suoi ex fedelissimi che ha mandato in carcere trant’anni. In questi mesi ad uno ad uno si stanno preparando ad uscire. Non ci importa nulla di lui ha replicato dal carcere Giampaolo Manca, 63 enne che ha scontato 33 anni per la condanna come complice di faccia d’Angelo nell’omicidio dei fratelli Rizzi. “Abbiamo scontato la nostra pena e per chi è colpevole e non è stato punito ci penserà qualcun’altro a farlo, ossia Dio”.
Felicetto ora imprenditore e uomo libero, dopo aver trattato con lo stato la smobilitaizone della sua organizzazione, non crede alle parole di Manca e si sente in pericolo. In questi tempi, ha dichiarato, sono usciti i più pericolosi.
Aggiunge carne sul fuoco sostenendo che grazie ai “mestrini” usciti, Venezia è tornata il fulcro della criminalità. Manca, che sta scontando i residui di pena in una comunità di Rimini, parla di allarmismi. Molto probabilmente ha il timore di essere messo in cattiva luce agli occhi della magistratura.
Felice Maniero sta cercando di sfruttare appieno la protezione che gli è stata promessa quando ha fatto arrestare 300 uomini per crimini che lui aveva commissionato o comunque organizzato assieme a loro. Quando si è pentito non ha tenuto conto che in Italia non esiste l’ergastolo, tantomeno la pena di morte.