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Ilnor, regali in cambio delle ferie: quasi 4 anni di carcere

Regali in cambio dell’autorizzazione delle ferie, degli straordinari e dei permessi. Tre anni e 8 mesi al caporeparto della Ilnor di Gardigiano

Bottiglie di liquore, oggetti di artigianato, stecche di sigarette, un tappeto, qualche cellulare made in Bangladesh, borse e altri prodotti di pelletteria. Su un capoturno dell’azienda Ilnor di Gardigiano di Scorzè è piovuta una dura condanna. Il meccanismo ricostruito dalle indagini era sempre lo stesso: «Vai in per estorsione: tre anni e otto mesi. Il pubblico ministero ne aveva chiesti cinque. Vai in ferie? Portami a casa un regalo».

La giudice ha disposto anche una provvisionale di 18 mila euro più le spese legali a favore di un operaio tunisino che, assieme ad altri due colleghi, uno straniero e un italiano sposato con una straniera, aveva dato l’input alle indagini. Solo lui si era costituito parte civile con l’avvocato Daria Paparella, chiedendo 36mila euro di danni.

«Erano regali di poco conto, senza alcun obbligo», ha replicato il difensore dell’imputato, l’avvocato Mariarosa Cozza. I dipendenti tenuti a portare omaggi dalla vacanze erano persone che tornavano in patria o che dovevano fare un lungo viaggio e potevano avere bisogno di qualche giorno in più rispetto al periodo di chiusura della fabbrica.

I sindacalisti hanno negato problemi con il capoturno, ma l’uomo è stato oggetto di un indagine interna e poi licenziato. L’uomo ha aggiunto la PM ha abusato della sue funzioni

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