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Di Maio: «Neanche un euro per le Olimpiadi del 2026»

Secondo Luigi Di Maio, per le Olimpiadi del 2026 lo stato non deve metterci un euro. Sempre di più il movimento cinquestelle come partito del no

Per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 «Lo Stato non deve metterci un euro». Lo ha chiarito oggi il vicepremier Luigi Di Maio a Radio 24. Ed è la replica che arriva a stretto girto di posta all’appello di Luca Zaia che invece sperava ancora in un ripensamento della sindaco Appendino per candidare Torino, Milano e Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026. Ci sperava lo stesso presidente del Coni Malagò il cui entusiasmo è stato raffreddato per la seconda volta dai cinquestelle, la prima volta è accaduto per le Olimpiadi di Roma.

«Il Coni questo è il pensiero di Di Maio doveva scegliere tra 3 candidature: siccome sono tre forze politiche diverse il Coni ha detto “facciamo le Olimpiadi del Nord” e così alla fine si è creato soltanto il caos per un cerchiobottismo ben noto.

La situazione è impraticabile, quindi lo Stato non deve metterci un euro. Poi se ci sono Milano e Cortina con il Veneto e la Lombardia devono andare avanti, ma senza che lo Stato ci metta i soldi e nemmeno le garanzie».

Il governatore della Lombardia ha commentato IN TRE Sì GARANZIE DELLO STATO MA IN DUE NO? CURIOSO… Il movimento cinquestelle insomma si rivela sempre più come il partito del no.

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