Cronaca

Inzuppati per l’acqua alta due arazzi di Mirò

I due arazzi di Mirò erano in esposizione alla mostra “Da Kandisky a Bottero tutti in un filo” presso Palazzo Zaguri. Catena umana notturna per asciugare e salvare i capolavori del ‘900. A rischio l’apertura il 1 novembre

Danno idraulico alle toilette di palazzo Zaguri per l’eccezionale acqua alta di Venezia: allagato il secondo piano della mostra “Da Kandisky a Botero, tutti in un filo” allestita da Venice Exhibition srl, catena umana notturna per pulire ed asciugare i due arazzi inzuppati esposti per ore all’umidità dell’acqua salsa.

Un sopralluogo notturno del proprietario e dei custodi alla mostra in allestimento poco dopo le 23.30 di ieri per fare l’amara scoperta. “Eravamo preoccupati per il picco di marea notturna annunciato attorno alle una di notte. Quando siamo arrivati abbiamo percepito un acre odore di fognatura e colava acqua dagli scalini al piano terra come un ruscelletto di montagna” raccontano gli organizzatori “la fuoriuscita è avvenuta dalle toilette, avevamo lasciato il palazzo alle 17 del pomeriggio di ieri e non sappiamo per quante ore l’acqua ha allagato i pavimenti del secondo piano”. I due capolavori di Joan Mirò negli imballi erano gli unici lasciati appoggiati sul piano.

La mostra, ancora in fase di allestimento, era reduce dalla presentazione alla stampa avvenuta lunedì mattina condotta dalla curatrice, Donatella Avanzo, alla presenza del console onorario della Colombia, Mattia Carlìn, venuto ad omaggiare l’arazzo de “La Venere” di Fernando Botero, esposto per la prima volta in pubblico. “Delle sale dovevano ancora essere allestite al primo, al secondo e al terzo piano” spiega il patron Mauro Rigoni “ed alcuni arazzi erano purtroppo appoggiati sul pavimento.

Ad avere la peggio i due arazzi di Mirò perché erano i più vicini alle toilette del secondo piano, purtroppo hanno fatto a tempo ad inzupparsi quasi per metà”. Rigoni non ha esitato a buttare giù dal letto i suoi allestitori, mettendo ad asciugare gli arazzi tutto il personale che è riuscito nottetempo a raggiungere al telefono, anche quello normalmente impiegato in sala. “Non abbiamo dormito tutta la notte per mettere tutti gli arazzi al sicuro ed ancora non abbiamo finito” spiega “ora verificheremo la tenuta idraulica delle toilette per aprire la mostra l’1 novembre”.

“Gli arazzi molto preziosi di Mirò ciascuno del valore di oltre mezzo milione di euro” spiegano gli organizzatori “sono stati inviati stamattina d’urgenza all’arazzeria Scassa di Asti, realizzatrice di tutti gli arazzi esposti su commissione dei grandi artisti del Novecento, per un restauro a tempo di record prima che i devastanti danni della salsedine possano intaccare i colori sgargianti del maestro spagnolo. Speriamo di poterli salvare ed esporre. Non potevamo immaginare un danno simile”.

Corsa contro il tempo per l’apertura al pubblico programmata per le ore 11.00 di giovedì 1 novembre alla presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi, testimonial e voce dell’audioguida che descriverà per i visitatori i 100 arazzi in mostra degli artisti Mirko Basaldella, Fernando Botero, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fabrizio Clerici, Salvador Dalì, Max Ernst, Ezio Gribaudo, Renato Guttuso, Wasilij Kandinskij, Paul Klee, Umberto Mastroianni, Henri Matisse, Joan Miró, Francesco Muzzi, Giovanni Omiccioli, Renzo Piano, Mario Sironi, Luigi Spazzapan, Andy Warhol.

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