Il patriarca Moraglia, dopo il picco di acqua alta, parla delle numerose chiese di venezia che sono state danneggiate: “San Marco non è la sola”
“Non soltanto la basilica di san marco è stata danneggiata”, queste le parole piene di dolore del patriarca Francesco Moraglia che nei giorni scorsi ha parlato dei danni riportati dopo il picco di acqua alta, riguardanti un gran numero chiese, alcune delle quali custodi di patrimoni inestimabili .
Numerose le chiese colpite, che versano ora in situazione critica. Tra queste, la chiesa di San Giacomo dell’Orio, dove la navata è andata sotto di mezzo metro. Ad analoga sorte sono andate incontro le chiese di Santa maria mater domini e Santi Apostoli.
Completamente allagate anche le chiese di Sant’Alvise, San Moisè, la cripta di San Zaccaria, e San Marcuola, dove il lavoro delle pompe non è bastato ad arginare la forte ondata di l’acqua alta.
Non sono dunque stati risparmiati dal picco di acqua alta di 156 centimetri, il quarto della storia, presentatosi nei giorni del 29 e 30 ottobre scorsi, che ha allagato l’80 % della città.
L’acqua è salita a 30 centimetri nella canonica di san silvestro e rialto. San giobbe si è coperta di una quindicina di centimetri e nella chiesa di san polo è andato bagnato tutto il corpo della chiesa. Sono stati inoltre registrati forti disagi pesanti nelle zone di Torcello e di Murano.
Nella splendida chiesa dei Frari, l’acqua, passando dal chiostro dell’archivio di stato, è arrivata fino alla sala del capitolo . Si dovrà ora attendere che i pavimenti si asciughino, assieme ai basamenti della colonne, alle pareti con i marmi e gli arredi sacri. Così facendo si potranno valutare l’entità dei danni che si sono venuti a creare, e l’ammontare delle spese per i futuri lavori di restauro.
