Oggi parliamo di quei prodotti che compriamo e mettiamo sulle nostre tavole. Ma cosa significa “Buy Italian” e “Buy American”? Ce lo spiega Sivori.
Una legge americana
Tutto nasce da una legge del ’33, il Buy American Act, emanata dal congresso americano per proteggere le imprese manifatturiere nazionali limitando, ove possibile, le importazioni di prodotti finiti stranieri.
Il “Buy American” nel mondo
Da qui si passa al racconto di un amico di Sivori, viaggiatore abituale per lavoro. In ogni paese anglofono in cui si è recato ha trovato il marchio “Buy American” (compra americano), senza mai trovare il marchio “Buy Italian” (compra Italiano).
Troppe importazioni
Perché allora non promuovere il “Buy Italian” anche da noi, per aumentare i consumi interni? Anche perché in Italia abbiamo alcune delle migliori materie prime al mondo e siamo costretti a importare prodotti di uso quotidiano da altri paesi, come Cile, Tunisia, Spagna.
Uno spreco di risorse
Invece dobbiamo assistere ad un terribile spreco: limoni italiani che vengono lasciati marcire sulle piante perché raccoglierli costerebbe più del prezzo di vendita.
Pugno di ferro
Finché qualcuno al governo non farà la voce grossa, imponendosi contro questo sistema delle lobby agricole e finanziarie, difficilmente riusciremo a superare questa situazione spiacevole.