L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici (case private, aziende agricole, famiglie di pescatori, etc.) è motivata con l’esigenza di integrare il reddito di soggetti economicamente deboli, che dovrebbero svolgere la relativa attività in via occasionale e accessoria rispetto a quella principale.
Grazie all’assenza di controlli, il fenomeno è proliferato in modo indiscriminato, allontanandosi dall’originario principio ispiratore e dando luogo a fenomeni di concorrenza sleale, che danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.
Affitti irregolari
Indagini della Guardia di Finanza hanno accertato che una casa vacanza su due è affittata in maniera irregolare, si può quindi dedurre che un sempre maggiore numero di “host” esercitino la propria attività arricchendosi indebitamente alle spalle degli operatori onesti (concorrenza sleale), dei lavoratori (lavoro nero), dello Stato (evasione fiscale), della comunità locale (evasione dei tributi locali), mettendo spesso a rischio la sicurezza dei turisti ospitati per il mancato rispetto delle norme di igiene e sicurezza.
Il convegno a Jesolo
Per fare il punto sulla dimensione del fenomeno nei nostri litorali ed individuare strumenti per contrastarlo, Associazione Jesolana Albergatori e Confcommercio San Donà-Jesolo, d’intesa con Spiagge Venete ed il patrocinio di Federalberghi Veneto, hanno organizzato per mercoledì 22 maggio, alle 10, nella Sala Palladio del PalaInvent (ex Palazzo del Turismo) – piazza Brescia, 11 Jesolo, un incontro con la partecipazione di vari esperti del settore.