Cronaca

Noale: maltrattamenti alla moglie, arrestato un albanese

Carabinieri impegnati contro la violenza: arrestato un albanese di 35 anni a Noale. Un suo connazionale residente a Mestre colpito invece da divieto di avvicinamento alla moglie

Trovano nuova e proficua applicazione nel territorio le disposizioni per il contrasto alla violenza “domestica”, adottate con la recente normativa che ha previsto nuove “armi” a disposizione della Forze di Polizia e dei Magistrati: i Carabinieri del Comando Compagnia di Mestre hanno arrestato su mandato della Procura della Repubblica veneziana H.I. albanese residente a Noale (VE) classe 1984, resosi responsabile di episodi rientranti nella casistica dei “Maltrattamenti in famiglia”.

Un altro soggetto S.E. pure albanese ma residente in città classe 1979 è stato invece colpito dal provvedimento cautelativo di “Divieto di avvicinamento alla parte offesa”, atto prodromico all’applicazione di più severi provvedimenti in caso di reiterazione delle condotte di “Stalking”.

Interventi in aumento

Le statistiche fanno registrare un aumento degli interventi per episodi di violenza domestica – in realtà non cresce il numero di reati, ma aumentano le segnalazioni delle vittime di tale tipologia di reati alle Forze dell’Ordine, in virtù della nuova normativa, che consente poi anche un’azione molto più incisiva in materia da parte degli inquirenti, e della pubblicità fatta in questo periodo dagli organi di mass media  – che per la quasi totalità vedono come vittime il lato “debole” della coppia e cioè le donne.

La tipologia degli interventi è comunque varia ed abbraccia una casistica molto ampia; si va dalle molestie telefoniche – sia con chiamate che con messaggi di testo che diventano sempre più ossessivi, quasi sempre inviati nella speranza di riallacciare un rapporto le cui fila si sono irrimediabilmente deteriorate o per ripicca – ad un’azione fisica di disturbo, con pedinamenti, presenza frequente sotto casa o fuori da luoghi di lavoro, ecc… fino a passare alle “vie di fatto”, e cioè alle percosse, lesioni personali ed ai maltrattamenti in genere, anche di natura psicologica, accompagnati da costrizioni fisiche e in qualche caso “requisizioni” vere e proprie, con forti limitazioni alla libertà personale, condite con minacce di ritorsioni se la vittima si decidesse a denunciare tutto alle Autorità.

L’arresto a Noale

La fattispecie più grave è quella che ha portato all’arresto a Noale del marito che aveva ridotto la propria consorte in un regime di semi-terrore, condito con minacce e persecuzioni, nonostante l’uomo fosse già colpito dal divieto di avvicinarsi. Invece che ascoltare più miti consigli l’uomo, accecato da una pazza ed insana gelosia, sabato sera si presenta a casa e suona insistentemente il citofono per farsi aprire e verificare la presenza di un fantomatico amante. La donna, costernata dalla paura, ha la prontezza di chiamare il 112, il cui operatore fa intervenire immediatamente la pattuglia della Sezione Radiomobile che sorprende l’uomo sotto casa, in piena violazione delle prescrizioni imposte dal Giudice. Le manette scattano ai polsi dello straniero con la successiva messa a disposizione del Magistrato che aveva emesso contestualmente l’Ordine di arresto, in aggravamento della precedente e disattesa misura.

Nel secondo caso, in particolare, ha trovato applicazione la misura cautelare volte a tenere il soggetto violento lontano dall’abitazione familiare, a tutela degli altri conviventi ed in particolare anche in questo caso della moglie.

Divieto di avvicinamento

Sempre sabato, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, sono intervenuti nei confronti di una situazione simile, segnalata a Mestre ed ancora in fase iniziale, procedendo alla notifica del divieto di avvicinamento alla vittima ad un uomo che, per motivi legati al deteriorarsi della relazione matrimoniale, aveva aggredito la moglie procurandole anche lesioni di vario tipo, fortunatamente non  gravi.

Si rinnova pertanto l’invito, nel caso di sussistenza o di conoscenza di episodi del genere, a segnalarli immediatamente alle Forze dell’Ordine, prendendo contatti con le Stazioni Carabinieri o chiamando il “112”; solo in tal modo si riuscirà a prevenirne le conseguenze, attivando le necessarie misure di tutela nei confronti delle vittime.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Disattiva AdBlock per sostenerci

Televenezia ogni giorno mette a disposizione informazioni e contenuti gratuiti. La libertà d'informazione deve essere sostenuta e Televenezia lo fa anche grazie ai banner pubblicitari. Sostienici e disattiva AdBlock