Con una reinterpretazione della Divina Commedia, poema epico di Dante Alighieri del XIV secolo, Klyukin esplora i temi del vizio umano e del peccato, del Bene e del Male, e reinventa l’Inferno dantesco come un collasso ambientale, la conseguenza finale dei nostri peccati e della nostra inerzia nell’agire.
In Dante Veritas
La collezione “In Dante Veritas” è composta da 100 elementi multimediali, tra cui sculture, installazioni, riproduzioni digitali, audio e pannelli luminosi. La parte centrale della mostra è costituita da 32 sculture, 22 delle quali incarnano i vizi umani, come la rabbia, l’ipocrisia, l’ingordigia e il tradimento.
Si incontreranno i quattro cavalieri dell’Apocalisse sotto i loro nuovi nomi: sovraffollamento, disinformazione, sterminio e inquinamento di 3,5 metri di altezza, che identificano i problemi globali del mondo contemporaneo.
Una versione più piccola della mostra si è tenuta al Museo di Stato Russo di San Pietroburgo. In tre mesi ha registrato un afflusso di 200.000 persone, diventando in quel lasso di tempo la mostra più visitata in città.