Per la prima volta nella storia, la città di Chioggia è stata scelta da un Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, come sede per l’esposizione dei programmi futuri della Marina Militare.
Ben oltre 250 imprenditori – rappresentanti di tutte le categorie economiche (industria, artigianato, commercio…) – hanno partecipato con grande interesse alla brillante illustrazione dell’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi sulle opportunità che la Marina Militare può portare alle imprese. L’Ammiraglio è stato accolto dal comandante Oscar Nalesso che gli ha illustrato le caratteristiche e i programmi del nostro porto.
Durante la conferenza è stato consegnato il prestigioso riconoscimento “Galea d’Oro”, premio che viene assegnato annualmente dal Porto di Chioggia a persone, enti o società che abbiano contribuito all’approdo di navi prestigiose presso gli scali di Chioggia o abbia permesso di attivare una nuova linea di navigazione. Quest’anno il premio è stato assegnato proprio al Comandante Oscar Nalesso, che l’ha ricevuto direttamente dall’Ammiraglio De Giorgi, per aver portato a Chioggia la grande Nave da crociera Thomson Majesyic.
La giornata è proseguita con un interessantissimo convegno sulla strage di nave Hedia: una nave sparita nel marzo del 1962 nel Canale di Sicilia con 19 marinai italiani a bordo dei quali non si è saputo più niente.
Infine, all’Auditorium San Nicolò il consueto concerto della Banda Musicale della Marina Militare, guidata dal bravissimo Direttore Antonio Barbagallo e dal Comandante Giacomo Polimeni, che come sempre ha suscitato grande emozione tra il pubblico, dimostrata degli incessanti applausi.
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Avremmo gradito qualche informazione in più riguardo al bellissimo concerto della Banda Musicale della Marina Militare, magari corredato di almeno una foto… Se, per caso, ne avete, vi preghiamo cortesemente di farcene avere qualcuna onde poterla pubblicare sulla nostra pagina. Viva la Marina Militare! Viva l’Italia!
P.s.: Magari anche un cenno ai due membri della Brigata di fanteria marina San Marco, ingiustamente trattenuti dall’India da quasi tre anni e nove mesi, non ci sarebbe dispiaciuto.