La Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier offrirà anche quest’anno il suo contributo alla lotta al cancro al seno riversando parte di quanto ricavato dalle prestazioni di esame clinico strumentale alle mammelle nel mese di ottobre a Trifoglio Rosa (guarda il servizio). Monastier contribuisce al progetto della cucina didattica nella nuova sede della Lilt di Treviso
Ne hanno parlato ieri, a Treviso, i vertici della struttura sanitaria fornendo dati aggiornati sulla dinamica dell’incidenza della malattia sul territorio negli ultimi 20 anni e presentando altre iniziative di contrasto al fenomeno e di supporto alle persone che stanno vivendo l’esperienza in prima persona o attraverso propri familiari.
I dati
Secondo i dati della Regione Veneto, nell’area si registrano ogni anno 31 mila nuovi casi di neoplasie. Nella popolazione femminile quello al seno è il tipo di tumore più frequente. Oltre ad un lentissimo lieve aumento di incidenza di questi tumori si sta abbassando anche l’età che colpisce le donne.
“E’ la prima causa di morte sotto i 50 anni – ha detto il dottor Bernardino Spaliviero Radiologo della Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier- questo richiede la necessità che la donna si presenti nei centri diagnostici dove deve fare la mammografia una volta all’anno”.
Cancro al seno
Il cancro al seno ha anche evidenziato nella nostra regione una crescita del 54% negli ultimi 20 anni e, per il 2019, ci si attende che le diagnosi in Italia tocchino quota 53.500. I progressi in campo terapeutico e, soprattutto, l’individuazione precoce della malattia, fanno sì che oggi quasi nove donne su dieci colpite siano ancora in vita a cinque anni dalla sua scoperta.
Fra i vari fattori che concorrono all’insorgenza delle neoplasie mammarie vi sono, oltre ad età, familiarità e particolari episodi nella vita riproduttiva, anche gli stili di vita e, soprattutto, quelli connessi all’alimentazione, al punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo il 30% dei casi di tumore avrebbe potuto essere evitato con una dieta appropriata ed evitando abusi di sostanze alcoliche.
Cucina didattica
Da qui l’importanza di una corretta informazione ed è proprio a questo che punta il progetto di Cucina Didattica nella nuova sede della Lilt di Treviso.
Nel locale sarà cioè allestita la strumentazione necessaria ad insegnare cosa e in che modo cuocere o preparare cibi riconosciuti come in grado di diminuire le probabilità dell’insorgenza di malattie neoplastiche.