Nel pomeriggio di ieri i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Mestre hanno tratto in arresto in pieno centro Donadini Luca, 40enne di origini padovane, ma senza dimora fissa con precedenti di polizia. Insieme anche al suo “compare” Miranda Matos Jose Luis, 47enne cubano ma dotato dello stesso “curriculum”. Arrestati su ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per i reati di rapina e lesioni aggravate e porto abusivo di armi.
L’aggressione a Mestre
Il fatto, che per gravità percepita aveva molto allarmato la pubblica opinione, era avvenuto a metà novembre. In pieno centro a Mestre (via Felisati laterale di via Piave) una giovane cuoca era stata aggredita da due gaglioffi, i quali nel tentativo di rapinarla, la colpivano a più riprese con calci alla schiena e schiaffi. Di fronte alla reazione della ragazza, i due malviventi non avevano esitato ad estrarre persino un coltello. La lama aveva attinto la malcapitata al volto, procurandole un profondo segno che le rimane tutt’ora a ricordo della triste vicenda. Sono poi fuggiti successivamente abbandonandola a terra.
La ragazza, oltre a farsi medicare le ferite, denunciava tutto ai Carabinieri della Compagnia di via Miranese.
Il rintraccio
Gli investigatori, nel corso delle serrate indagini, raccoglievano le testimonianze dell’aggredita. Apprendevano la direzione di fuga dei due malviventi, nonché una loro – per ovvi motivi – sommaria descrizione. I Carabinieri si ponevano subito all’opera per il rintraccio della coppia di praticanti il “knockout” nostrani. Questi, nella fuga, venivano fuggevolmente immortalati da alcune telecamere di videosorveglianza. Gli aggressori, grazie ad una sapiente opera di ricostruzione – verifica – confronto, venivano individuati con ragionevole certezza dai Carabinieri. Davano così un nome ai volti poi riconosciuti senza ombra di dubbio dalla vittima.
Anche in questo caso, non sono ben chiari i motivi dell’aggressione e soprattutto dell’accanimento contro la ragazza. Questa colpevole soltanto di aver resistito al tentativo di rapina per conservare gli effetti personali e la borsa della spesa, che si pensa possa aver suscitato gli “appetiti” criminali dei due.
L’arresto
Il lavoro dei Carabinieri viene infine catalizzato in una ricca e dettagliata informativa all’Autorità Giudiziaria, che – non potendo non riconoscere la bontà del quadro accusatorio predisposto – ha emesso una duplice ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due, accusati dei gravi reati di Rapina e Lesioni personali aggravate in concorso e porto abusivo del coltello a carico dell’italiano.
La coppia è stata quindi rintracciata, manco a dirlo in pieno centro, e dichiarata in stato di arresto, con successiva traduzione presso il carcere di Venezia, persistendo le più gravi esigenze cautelari possibili.