Scultori all’opera già da diversi giorni in piazza Marconi all’interno della grande tensostruttura per realizzare le sculture della 17°edizione di Jesolo Sand Nativity
Sand Nativity torna infatti anche quest’anno sul litorale con l’edizione numero 17 dedicata alle “Storie della Bibbia”, che sarà inaugurata domenica 2 dicembre alle ore 9.30 alla presenza del Patriarca di Venezia, S. Ecc. mons. Francesco Moraglia e resterà poi aperta al pubblico fino al 10 febbraio 2019.
“Per Jesolo il Natale 2018 segna un doppio successo – spiega il sindaco Valerio Zoggia – da una parte con la riproposizione del presepe di sabbia in piazza Marconi e l’appuntamento storico con la natività in piazza San Pietro. Per tutta la nostra comunità quella del Vaticano è un’opportunità unica nel suo genere che rappresenta il coronamento di un sogno nato proprio con le creazioni realizzate qui nella nostra località. Una scommessa vincente che a Jesolo ha portato oltre un milione di visitatori e che di anno in anno, continua a stupire con opere dal forte valore simbolico e artistico”.
Undici gli artisti, provenienti da diversi paesi del mondo, al lavoro dallo scorso 15 novembre per plasmare i 1000 metri cubi di sabbia dolomitica della spiaggia jesolana, trasportata all’interno dei circa 500 metri quadri di spazio espositivo allestito da Jesolo Patrimonio nella piazza del Lido di Jesolo e compattata in grandi casseforme di legno. Dalle grandi piramidi prenderanno forma sei opere monumentali che raccontano episodi del testo sacro come la storia di Adamo ed Eva, Mosè e i dieci comandamenti, la saggezza del Re Salomone, il coraggio di Davide contro Golia, Sansone e Delila e il profeta Daniele nella fossa dei leoni; un percorso che, scultura dopo scultura conduce fino all’ultimo grande bassorilievo che raffigura la tradizionale natività di Gesù, lo stesso che quest’anno troverà posto in piazza San Pietro, nella città del Vaticano.
A coordinare il lavoro degli scultori il direttore artistico Richard Varano, ormai di casa a Jesolo, dove è presente dal 2002, primo anno della manifestazione “Sand Nativity”. Assieme a lui all’opera ci sono lo statunitense Damon Farmer, impegnato nella creazione della scenografia, il canadese David Ducharme, gli olandesi Baldrick Buckle, Marielle Heessels, Charlotte Koster ed Helena Bangert, il russo Pavel Mylnikov, la belga Hanneke Supply, il portoghese Pedro Mira e l’italiana Michela Ciappini. Ad assistere i professionisti anche un gruppo di otto studenti del Liceo Artistico Statale M. Gugghenheim di Venezia coordinati dal prof. Marco Lorusso e dalla jesolana Elena Lana.
Sand Nativity riconferma poi la sua vocazione alla solidarietà che dal 2004 accompagna l’esposizione di piazza Marconi e che, nei suoi sedici anni ha permesso di raccogliere circa 700 mila euro di offerte con cui sono stati realizzati progetti benefici in 20 paesi del mondo. Un legame che si rinsalda e che quest’anno vedrà un’attenzione particolare rivolta ai territori veneti colpiti dall’ondata di maltempo eccezionale dello scorso fine ottobre. Una parte del ricavato di quest’anno, sarà infatti destinato a sostegno delle comunità del bellunese, per sostenere la ricostruzione dei territori.
“La scelta di destinare una parte del ricavato di Sand Nativity alle popolazioni del bellunese è stata spontanea e doverosa – aggiunge l’assessore al Turismo, Flavia Pastò – per testimoniare la nostra vicinanza con un gesto concreto. La solidarietà è da sempre un elemento che, assieme all’accoglienza e all’ospitalità, contraddistingue la realtà jesolana, contraddistinguendola a livello internazionale. La città non ha mai fatto mancare il suo supporto alle iniziative che guardano al bene delle persone e non manda di farlo anche in questa occasione”.