Rischio usura per 1800 imprese veneziane che presentano credito in sofferenza. L’allarme è dato dalla CGIA di Mestre, che ha scoperto l’incredibile numero di partite IVA veneziane che risultano schedate presso la centrale dei rischi della Banca d’Italia come insolventi.
1800 imprese veneziane in rosso
Finire in quella lista nera significa non poter godere della fiducia delle banche e non ottenere prestiti. Soprattutto non consente di avvalersi delle agevolazioni approvate con il decreto liquidità lo scorso anno, dal governo giallo-rosso guidato da Conte.
Si tratta di imprese che ora sono esposte al rischio di essere avvicinate dalle organizzazioni criminali. I vertici del ROS, il reparto investigativo speciale dei Carabinieri, hanno annunciato di recente che i mafiosi detengono una parte importante di liquidità proveniente da attività illecite che offrono, tramite manager in doppiopetto, ad aziende del Nord in difficoltà. In caso il denaro non venga restituito, il che accade sempre, acquisiscono le aziende.
La ricetta è incentivare il Fondo per la Prevenzione dell’Usura, afferma la CGIA, poco conosciuto e poco finanziato.