21enne si frattura 3 vertebre dopo un tuffo a Bibione

Bibione: il giovane tedesco si è fratturato tre vertebre cervicali per le quali sarà necessario un intervento chirurgico. A Jesolo iniziative per limitare il fenomeno. Appello del direttore generale dell’Ulss4 Carlo Bramezza

“Questa ragazzo non immagina neppure quanto sia stato graziato dalla sorte, ma forse è più opportuno dire che è stato miracolato, perché poteva restare paralizzato per il resto della vita”. A dirlo è il primario del pronto soccorso di Portogruaro e del Punto di Primo Intervento di Bibione, Franco Laterza, dopo aver preso in carico un ragazzo di 21 anni, di nazionalità tedesca, che stamane si è prestato al PPI Bibione lamentando un forte dolore al collo e alla schiena provocato da un tuffo dove ha poi picchiato la testa sul fondale.

Il personale sanitario ha subito rilevato il problema, immobilizzato il giovane e trasferito al pronto soccorso di Portogruaro dove una TAC ha confermato i sospetti: la frattura di tre vertebre cervicali per le quali sarà necessario un intervento chirurgico che possa evitare il peggio (tetraplegia o paraplegia) presso il reparto di Neurochirurgia all’ospedale di Mestre, dov’è attualmente ricoverato.

Da tempo l’Azienda Ulss4 è in prima linea nel combattere queste bravate che coinvolgono in genere persone di giovane età, le quali non esitano a tuffarsi in mare senza prima verificare il livello dell’acqua.

Il problema è noto a vari anni in tutto il litorale veneto, e si è accentuato in particolare a Jesolo dove i pontili invitano i giovani a tuffarsi nonostante la presenza di segnaletiche che lo vietano proprio per il basso livello dell’acqua.

Qualche settimana fa Comune di Jesolo e Azienda Sanitaria Ulss4 hanno lanciato una iniziativa di sensibilizzazione contro i tuffi dai pontili, con tanto di spot televisivo che è diventato un tormentone sui social network.

“Ancora una volta richiamo tutti ad essere partecipi nel limitare questo problema – chiosa il direttore generale Carlo Bramezza – . Dagli operatori turistici ai sindaci ai giovani stessi: diffondete più possibile il messaggio di pericolo e invitate tutti a non rischiare di rovinarsi la vita per una bravata”.

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