Medici denunciano lo sfruttamento della categoria negli ospedali. Venerdì 23 novembre annunciata un’astensione nazionale.
Medici, veterinari e dirigenti sanitari incrociano le braccia venerdì 23 novembre in tutto il Paese contro il mancato rinnovo del contratto «da 10 anni e per lanciare un grido d’allarme sugli organici che mette in discussione la tenuta stessa del sistema, con servizi e reparti che lavorano costantemente in situazione di emergenza».I sindacati aderenti annunciano l’astensione nazionale. A Mestre «azioni di protesta davanti all’ospedale dell’Angelo dalle 9A livello locale, in Ulss 3, con il turn over, le cessazioni, i pensionamenti, non si coprono neanche lontanamente i fabbisogni e i concorsi spesso vanno deserti, confermando la sempre meno appetibilità da parte dei professionisti ad accettare condizioni di lavoro drammatiche.
Le guardie mediche notturne coprono più reparti e specializzazioni diverse, vengono utilizzati medici con contratti di collaborazione, liberi professionisti, personale medico in pensione, e si fa ricorso ad appalti con cooperative esterne.
L’attività chirurgica è mantenuta solo grazie a un costante straordinario programmato ben oltre l’orario di lavoro, permane la mancanza di anestesisti. Ci sono reparti dove i medici fanno costantemente 45/50 ore di lavoro settimanali, mancano radiologi, anestesisti, ginecologi, pediatri, medici di pronto soccorso, urologi, ortopedici, Orl, cure palliative, psicologi, biologi, farmacisti».