751 evasori e 5.000 lavoratori in nero, questi i numeri dell’azione della Guardia di Finanza del Veneto per contrastare l’economia sommersa nella regione nel 2022 e nei primi mesi del 2023. Ne ha parlato oggi, 23 giugno, il Comandante Regionale delle Fiamme Gialle Riccardo Rapanotti, nel giorno del 249 esimo anniversario della fondazione del Corpo, sottolineando che sono aumentati i recuperi fiscali dopo le chiusure legate al Covid.
249 esimo anniversario: i recuperi fiscali aumentano
Riccardo Rapanotti, Generale Comandante Guardia di Finanza veneta: “La ripresa economica, successiva agli anni di pandemia forse ha portato ad una maggiore disinvoltura di alcuni soggetti. Il problema del cosiddetto tax gap è abbastanza endemico per quanto riguarda l’Italia, i dati di recupero fiscale sono però in positivo. Ogni anno c’è qualche migliaio in più che entra nelle casse dell’Erario. Questo significa che c’è un eccellente opera di controllo del Territorio sotto il profilo economico e fiscale.”
Il sequestro di cocaina nel porto di Venezia
Importante anche l’attività di sequestro di sostanze stupefacenti: due tonnellate di partite di cui la cocaina costituisce oltre la metà della merce trovata, sono state sottratte al consumo.
Riccardo Rapanotti: “Recentemente, circa un mese fa, nel porto di Venezia è avvenuto un sequestro molto importante di cocaina, pari a 850 kili. Sicuramente si tratta di un sequestro cospicuo, forse il più grande fatto nella storia recente della regione. Questo non è stato solamente un risultato operativo, ma ha permesso anche di intercettare sostanze stupefacenti, che possono essere dannose per i nostri giovani.”
Il contrasto alle frodi
Inoltre, il Comandante Regionale ha ricordato un grande impegno sul fronte del contrasto alle frodi scoperte ai danni delle risorse dell’Unione Europea, che ammontano a circa 45 milioni. Quelle relative ai finanziamenti nazionali alla spesa previdenziale e assistenziale sono invece pari a 75 milioni.
Infine, in materia di reddito di cittadinanza, La Guardia di Finanza ha eseguito circa 1.000 controlli. Tutti orientati grazie a mirate analisi di rischio, che hanno consentito di accertare contributi, indebitamente richiesti o percepiti, per quasi 8 milioni di euro e di denunciare 877 responsabili.
Riccardo Rapanotti: “I focus principali riguardano in questo periodo sicuramente tutta la cornice per consentire che i fondi pubblici di carattere nazionale e sovranazionale, con particolare riferimento ai fondi del PNRR, possano essere spesi nel modo più opportuno.”
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