Con 400 interventi totali, sono proseguite anche oggi le operazioni di ripristino della viabilità a causa degli alberi caduti e di messa in sicurezza degli edifici scoperchiati nel trevigiano e nel Veneto orientale, da parte dei Vigili del Fuoco.
400 interventi
Hanno operato in tutto 14 squadre, con autoscale e autogrù. I danni, causati dalla tromba d’aria di mercoledì notte, confermano che il Veneto è ancora vulnerabile. Questo nonostante le opere realizzate per un miliardo e mezzo di Euro dalla Regione Veneto.
L’ha confermato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Veneziano, Mariano Carraro, durante un convegno tenutosi a Venezia nei giorni scorsi e dedicato proprio al confronto fra il Veneto e quanto accaduto in Romagna.
Mariano Carraro
Mariano Carraro, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia: “Il Veneto è stato colpito l’ultima volta da un’alluvione nel 2010. Quella volta abbiamo preso una bella botta, quindi capiamo bene la situazione della Romagna. Da quella volta, abbiamo fatto alcuni interventi, tra cui bacini di laminazione nel Veneto centrale.
Il resto però tende ad essere abbastanza scoperto. Penso in particolare alle piene del Piave, l’ultima del 1966, e da quella volta non abbiamo fatto interventi consistenti. Patiamo ancora una situazione di rischio nel Veneto Orientale. Dobbiamo fare interventi strutturali che siano significativi.”
Bottaccin a Battaglia Terme
A questo proposito, proprio oggi, a Battaglia Terme, nel padovano, l’assessore alla protezione civile, Giampaolo Bottaccin, ha inaugurato il nuovo muro di contenimento sul Canale Vigenzone. L’opera è costata 600.000 Euro e serve a proteggere dal rischio alluvione il quartiere Ortazzo. Non sempre è possibile realizzare le opere, pur essendovi volontà politica.
Mariano Carraro: “L’attenzione c’è. Il problema è che laddove si procede con qualche intervento strutturale ci si scontra con la contrarietà della popolazione locale. Bisogna fare in modo che tutti siano sensibilizzati su questo tema e vi siano consensi e non dissensi”.
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