Parte da Verona, dal 49° Vinitaly che si inaugura domenica 22 marzo, la battaglie delle Regioni italiane per tutelare le centinaia di vitigni autoctoni che costituiscono lo straordinario patrimonio delle biodiversità della Penisola: lunedì, al centro congressi della Fiera di Verona, i presidenti delle assemblee legislative d’Italia si danno appuntamento insieme al sottosegretario Giuseppe Castiglione per impostare i primi passi di un’azione comune a tutela della biodiversità vitivinicola. “Sono 350 i vitigni autoctoni registrati in Italia – spiega il presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, coordinatore dell’iniziativa – di questi il Veneto ne conta oltre una trentina, tra cui durella, pavana, bianchetta, recantina, rabiosa. Ma tante altre specie non sono nemmeno registrate. Sono vitigni coltivati nella zona storica di origine della pianta stessa, non trapiantati in altre aree, con caratteristiche distintive proprie e specifiche proprietà organolettiche, che costituiscono l’ingrediente fondamentale per la creazione di prodotti di qualità, a denominazione locale. Rappresentano un patrimonio di natura, cultura e biodiversità che rischia di scomparire a causa dall’internazionalizzazione dei processi di produzioni e dalla commercializzazione di massa. In vista dell’Expo 2015 le regioni e il ministero intendono mettere a punto un piano di protocolli e iniziative da condividere su scala internazionale per difendere le specificità locali da imitazioni e contraffazioni”.
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