Il 9 ottobre, abbiamo ricordato le vittime dal disastro del Vajont. Zaia fa un appello alle scuole: “non possiamo dimenticare .” Luca Zaia: “Lunedì alla presenza del capo dello Stato, 9 ottobre, abbiamo ricordato i 60 anni dalla tragedia del Vajont.
Il 9 ottobre
Una tragedia immane causata dall’uomo e dal suo delirio d’onnipotenza. Voglio ricordare che in quella tragedia avvenuta quel fatidico giorno del 1963, alle 22:39, un pezzo di montagna è finito dentro il lago artificiale della diga del Vajont, o meglio 270Milioni di metri cubi di roccia sono finiti dentro il lago. Si è da ciò creata un’onda di 250 metri che ha raso al suolo sei paesi in Veneto che sono: , Longarone, Rivalta, Pirago, Fae e Villanova e poi fino a Erto e Casso, in Friuli Venezia Giulia.
Al risultato di questa tragedia si da un risultato che è pauroso, 1910 vittime della quale 487 bambini. Purtroppo molti di questi morti sono ancora persone disperse o non riconosciute.
Non a caso il 9 ottobre di ogni anno, in Italia, si celebra la giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’uomo. Premesso che bisognerebbe dire, causati dal delirio di onnipotenza dell’uomo.
Le scuole
Mi sto però chiedendo, se anche nelle scuole questa giornata, 9 ottobre, sia stata veramente celebrata. Io mi auguro sia così, anche perché arrivano segnali che gli studenti siano stati coinvolti davvero poco in questo dibattito.
Perché il dibattito non è focalizzato solo sul Vajont, ma è una memoria che non possiamo perdere per ricordarci il rapporto tra l’uomo e la natura. Quello del Vajont è il tragico esempio che l’uomo non è invincibile di fronte alla natura.
Questo è un monito. E’ un’appello che faccio alle scuole: chi magari non lo ha fatto il 9 ottobre, dovrebbe recuperare in questi prossimi giorni.”
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