Le ruspe sono tornate sulle spiagge in questi giorni per spianare le dune accumulate in autunno per salvare l’arenile dall’erosione, in vista dell’estate, ma i gestori delle spiagge puntano ad un intervento di più lungo respiro per difendere la costa e sono andati a curiosare in Olanda
Gestori delle spiagge
I gestori delle spiagge venete, a lezione nei Paesi Bassi. Altro che le piccole dune della costa veneta, su quella olandese nei pressi di Aia, per sottrarre la sabbia dall’erosione del mare, è stato creato un isolotto con oltre 20 tonnellate di sabbia. Un deposito o meglio, una sorta di tesoretto a cui attingere in caso di mareggiate devastanti senza affannarsi come accade ogni anno lungo spiagge dell’Adriatico a cercare sabbia a ridosso dell’avvio della stagione estiva per il ripascimento con il rischio di non trovarla e partire con litorali più stretti.
Alessandro Berton, presidente Unionmare Veneto
“Questa mattina abbiamo incontrato i tecnici, gli ingegneri, della royal asconi. Siamo venuti a visionare le installazioni già effettuate sui mari del Nord. Ci troviamo all’Aia ed in particolare abbiamo visto il funzionamento del Sand Engine, alle mie spalle. Dove negli scorsi anni è stato creato questo importante accumulo sabbioso di oltre 20 milioni di metri cubi per creare un deposito naturale per poi poter effettuare la manutenzione delle coste durante l’inverno. Veramente incredibile.”
Un esempio che sono andati a constatare di persona il presidente di Unionmare Veneto Alessandro Berton e l’europarlamentare leghista Rosanna Conte. Per fornire un progetto all’avanguardia che potrebbe coinvolgere anche le coste dei vicini Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.
Rosanna Conte, Europarlamentare Lega
“Da questo sopralluogo ho avuto la conferma che è necessario un cambio di passo. Il tavolo di lavoro che stiamo facendo in collaborazione con la regione Veneto dovrebbe esser ampliato anche al Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Al fine di capire bene quale sia la problematica dell’erosione della nostra costa e trovare la soluzione più adatta.”
La visita in Olanda è soltanto la prima tappa per cambiare il modo di difendere la costa veneta dall’erosione.
Alessandro Berton e Rosanna Conte hanno commissionato uno studio al servizio di ricerca del Parlamento Europeo per arrivare ad un progetto pilota che possa sfruttare le risorse europee per questo tipo di interventi.