Il trionfo di Albino Monteduro
Monteduro, laureato in architettura e insegnante di storia dell’arte, ha saputo conquistare i lettori con una storia umana e autentica, centrata su un personaggio realmente esistito che affronta la vita in una casa di riposo.
Il romanzo si distingue per la sensibilità con cui lo scrittore descrive il percorso del protagonista, un uomo colto che, nonostante le sue paure iniziali, scopre un ambiente sorprendentemente accogliente.
Le pagine del libro rivelano un microcosmo fatto di persone compassionevoli, che contribuiscono a rendere la casa di riposo un luogo di affetto e cura. Monteduro, nelle sue parole, sottolinea l’umanità dei personaggi: “Il personaggio è autentico, ha dedicato tutta la sua esistenza allo studio e al lavoro. Quello che emerge è l’umanità di chi lavora in queste strutture”.
Un trampolino per la cultura locale
Anche Tiziano Graziottin, giornalista e direttore della scuola di formazione dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, ha elogiato l’opera: “Monteduro è riuscito a trasformare uno scenario spesso respingente in un luogo dove il lettore può sentirsi parte integrante, grazie all’amore e alla cura che permeano le pagine”.
Il premio Città di Mestre, giunto alla sua quinta edizione, rappresenta un’importante iniziativa per promuovere la cultura locale. La fondazione Mestre Domani, presieduta da Ugo Ticozzi, non solo seleziona e premia i migliori autori, ma finanzia anche la pubblicazione dei loro testi. Tra gli altri finalisti dell’edizione figurano Letizia Ruscitti Orrù e Saverio Maccagnani, anch’essi celebrati per i loro lavori.
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