I lavoratori aderenti al CGIL, CISL, UIL del settore hanno scelto il giorno clou per le spese gastronomiche, almeno per chi festeggia a casa o deve organizzarsi per il picnic di Pasquetta. Si tratta di 450 mila persone in Italia e nel Veneto 30 mila, di cui il 65% sono donne impiegate in 4200 negozi.
Le trattative per il rinnovo del contratto scaduto cinque anni fa si sono rotte per le richieste ritenute irrealistiche e per nulla dignitose di Federdistribuzione. L’organismo di categoria ha chiesto maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro e il potere di assegnare mansioni di pulizia a chi attualmente ricopre incarichi intermedi. Ha chiesto, inoltre, la riduzione del livello di inquadramento contributivo per chi si occupa della movimentazione delle merci, in cambio dell’aumento del salario, fermo da 5 anni ed eroso dall’inflazione.
Nel Veneto sono previsti per sabato mattina dalle ore 9 alle 13:30 presidi davanti alle prefetture e in alcuni supermercati. A Mestre è in programma una manifestazione in piazzetta Coin.
Le speranze degli addetti al commercio
In un periodo così significativo come la Pasqua, questo sciopero non solo mette in luce le difficoltà affrontate dai lavoratori del settore, ma sottolinea anche l’importanza di garantire loro un trattamento equo e dignitoso. La speranza è che le istituzioni e i datori di lavoro ascoltino le richieste dei dipendenti e che si possa giungere a una soluzione soddisfacente per entrambe le parti, promuovendo un ambiente lavorativo più equo e sostenibile nel settore della grande distribuzione.
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