Le ruspe hanno cominciato a lavorare questa mattina intorno alle 10 nell’area dell’ex scuola Monteverdi di via Ulloa a Marghera, aggredendo l’edificio pezzo dopo pezzo con le grandi bocche metalliche.
Serviranno 10 – 15 giorni per demolire l’intero complesso, rimuovere e recuperare materiali e rifiuti, ripristinare la sicurezza nell’area, che negli ultimi anni era diventata rifugio di sbandati, tossicodipendenti e senzatetto.
Ad assistere all’inizio dei lavori di abbattimento sono intervenuti i rappresentati i tutte le Istituzioni. Insieme al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, agli assessori alla Coesione sociale, Simone Venturini e alla Sicurezza urbana, Giorgio D’Este, erano presenti il questore, Vito Gagliardi, il prefetto, Vittorio Zappalorto, e numerosi esponenti delle Forze dell’Ordine.
Una volta liberata, l’area verrà consegnata al Ministero degli Interni per la realizzazione della nuova questura di Terraferma: vi troveranno spazio gli uffici a contatto con il pubblico, mentre la sede storica rimarrà il cuore di tutti gli uffici investigativi.
“Poche chiacchiere e molti fatti – ha commentato il sindaco Brugnaro. Questo è il risultato di un progetto molto complesso a cui hanno lavorato il Demanio, la Questura, il Ministero degli Interni. Siamo in un luogo simbolico per quella che è la nostra lotta al degrado, proprio dietro alla stazione ferroviaria. Noi vogliamo portare bella gente e assicurare una presenza di personale operativo. Vogliamo ricostruire Mestre guardando al futuro. Le persone devono rispettare le regole, comportarsi bene, vestire in modo decoroso, pensare che le cose pubbliche siano più importanti di quelle proprie. Per fare questo bisogna compiere azioni forti: stiamo demolendo degli edifici della collettività che sarebbe stato meglio aver pensato prima in maniera diversa”.
“L’ex scuola Monteverdi – ha ricordato l’assessore Venturini – è il simbolo di come siano stati fatti degli errori nel passato, in particolare da parte della Giunta comunale di allora, che nel 2008 ha scelto di venderla e di metterla in un fondo immobiliare, che non è mai decollato e ha fatto perdere soldi all’Amministrazione comunale: ci siamo così trovati con zero spazi per palestre e auditorium e un buco nero come questo che da anni contamina la zona. La scelta forte del sindaco Brugnaro è stata quella di decidere per l’abbattimento creando le condizioni per ripartire. Questa demolizione toglierà spazi a tanti balordi che qui si rifugiavano intasando questa bella città di Marghera, che è una realtà viva e deve essere difesa”.
Molto soddisfatto per l’operazione anche l’assessore alla Sicurezza urbana Giorgio D’Este: “Vogliamo che Marghera continui ad essere viva. Questa demolizione favorisce un rilancio del territorio portando la nuova Questura, un servizio per il cittadino, ma anche un forte segnale in termini di sicurezza su tutto il territorio”.
Secondo il questore Gagliardi, i tempi per la realizzazione della nuovo presidio potrebbero essere rapidi, circa due anni: “C’è la volontà di fare in fretta e bene. Per noi sarà una sede strategica perché a cavallo tra le due realtà di Marghera e Mestre, e per valorizzare il quartiere che non è degradato, ma solo mal frequentato”.