La sopraelevata sulla stazione ferroviaria di Mestre è sempre più vicina, ma soprattutto nella zona sorgeranno torri come funghi e l’immagine di una zona altamente degradata cambierà radicalmente entro un paio d’anni.
L’accordo sulla sopraelevata
Ora c’è l’accordo tra il comune, le ferrovie dello stato e l’impresa costruttrice Gruppo Salini Impregilo. Quest’ultima entro un anno presenterà il progetto per innalzare due torri alberghiere in via Ulloa, un centro direzionale, una galleria di negozi oltre al parcheggio multipiano da 700 posti raggiungibile dalla tangenziale.
Tutta questa volumetria sarà compensata da tre ettari di parco ossia il 50% dell’area di proprietà del Salini. Le torri dal lato Marghera saranno unite al lato Mestre da una piastra che funzionerà da ponte su un’arteria che divide da oltre un secolo la città.
Per la sopraelevata il sindaco di Venezia ha annunciato l’avvio entro sei mesi dello studio di fattibilità dell’opera. E ha aggiunto che nel caso la società non riuscisse a costruirla potrebbero essere coinvolti privati a sostegno.
Già dall’autunno il sindaco sta però pensando di anticipare l’unione dei due mondi Mestre e Marghera attraverso un sistema di illuminazione, un segno luminoso e colorato che potrebbe mimare l’esistenza di una piastra che ancora non c’è, ma che arriverà.