In attesa di capire in modo chiaro come verranno definiti i rimborsi per i cittadini e per gli imprenditori messi in ginocchio dall’acqua alta a Venezia. Adico ricorda alle vittime del maltempo alcune “incombenze” necessarie in ogni richiesta di risarcimento danni. Leggi anche: moduli online, procedura più veloce per le spese urgenti, sportelli pre-operativi da giovedì 28 novembre
Acqua alta a Venezia
“La nostra esperienza in questo campo è consolidata – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – naturalmente qui si tratta di un evento eccezionale e collettivo. Lo stato di emergenza decretato dal governo dovrebbe rendere le cose più semplici. Ma senza pezze giustificative e foto dei danni subiti, il risarcimento rischia di saltare”.
Prima fase
La prima cosa da fare è quella di munirsi di macchina fotografica e di immortalare il danno subito. Bisogna fare in modo che oltre all’immagine compaiano anche la data e l’ora degli scatti. Le foto dovranno poi essere stampate puntando alla migliore risoluzione possibile in modo che la situazioni sia chiara e inattaccabile.
Seconda fase
La seconda fase contempla la stesura di una “relazione” nella quale si elencano nel modo più preciso e dettagliato possibile i danni causati dall’acqua alta, confermati dalle fotografie che dovranno essere allegate nella relazione stessa, corredata ovviamente da tutte le generalità del diretto interessato. Salvo diverse indicazioni che potrebbero essere comunicate in questi giorni, la lettera dovrà essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’ufficio tecnico del Comune.
Nella raccomandata bisogna allegare anche eventuali fatture per spese affrontate subito a fronte di lavori urgenti e non rinviabili sempre legati naturalmente all’ acqua alta. In generale, l’iter prevede che, in seguito alla richiesta, squadre di tecnici vengano in loco a valutare e stimare i danni subiti e a definire la percentuale di rimborso.
Le raccomandazioni
“L’iter burocratico è solitamente lungo – commenta Garofolini – e può richiedere anche un anno di tempo prima dello stanziamento dell’indennizzo. In questo caso chiediamo che vengano stabilite procedure rapide e snelle e che si proceda con i pagamenti in modo veloce. Le istruzioni da noi fornite riguardano in generale i danni subiti per eventi eccezionali e per situazioni per le quali venga dichiarato lo stato di emergenza, come in questo caso. Può essere che l’amministrazione definisca metodologie differenti ma è importante però che il cittadino sappia da subito che la documentazione fotografica, la definizione dei danni e la custodia di eventuali fatture sono elementi comunque necessari al di là di qualsiasi procedura per la richiesta di risarcimento danni. Noi, ovviamente, forniremo assistenza a chiunque intenda chiedere il rimborso e non sa come muoversi”.