Sara Zanferrari ci presenta l’ultimo libro di Giulia Caminito, candidato premio Strega. Una storia amara accompagnata da uno stile ammaliante
L’acqua del lago non è mai dolce, Giulia Caminito
“Ci hai pensato all’acqua? – troviamo nel romanzo – Dicono acqua dolce ma è una bugia, quest’acqua ha il sapore della benzina, quando avvicini l’accendino prende fuoco”. In effetti, ciascuno di noi pensa all’acqua dolce come l’acqua in contrapposizione a quella del mare, ma poi ognuno le dà una propria accezione.
E l’acqua in questo romanzo non è dolce, come non lo è la storia e la vita di Gaia, la protagonista. Infatti, la storia è una storia dura. dove la protagonista è “gaia” solo di nome: nata in povertà, in una famiglia numerosa e disfunzionale.
Ma la ‘durezza’ che questo racconto emana la si ritrova un po’ in tutta la narrazione e la vita di Gaia, facendo trasparire come essere diversi è una cosa dura.
Nello specifico, il riferimento all’acqua dolce si riferisce a quando Gaia e la sua famiglia riescono a spostarsi dalla borgata in cui vivono a una casa vicina a un lago. Il lago quindi fa da quel momento da sfondo alle vicende e rientra nelle storie in modo preponderante.