“Africa” dei Toto suonerà nel deserto per l’eternità (forse), il numero uno con meno dischi venduti negli Usa e il probabile tramonto artistico di R Kelly.
Vi ricordate “Africa“ dei Toto? La canzone più famosa della band californiana, contenuta nel loro quarto album del 1982, da qualche giorno sta suonando ininterrottamente nel deserto della Namibia, in Africa. L’artista tedesco Max Siedentopf ha creato questa installazione, formata da sei speaker collegati a un lettore mp3 e alimentata a batterie solari, che suonerà “Africa” in loop per l’eternità, dice lui. Dovrà però fare i conti con l’usura del lettore e delle casse, ma anche con le frequenti tempeste di sabbia, mentre per evitare furti e vandali, non ha rivelato la posizione precisa dell’opera.
“Africa” raggiunse la vetta della classifica dei singoli americani il 5 febbraio 1983, questa settimana invece al vertice della graduatoria degli album negli Stati Uniti c’è “Hoodie SZN” il secondo album del rapper A Boogie Wit Da Hoodie, che ha stabilito il record del disco primo in classifica con il minor numero di copie vendute, solo 823… a cui si aggiungono 83 milioni di stream, per un totale equivalente di circa 58.000 unità.
E’ la prova di un mercato ormai dominato dagli stream che, come succede anche in Italia, si sommano alle vendite di CD e download: 1500 ascolti sulle piattaforme corrispondono a un disco venduto.
Sempre negli Usa, la docu-serie “Surviving R Kelly” (in Italia a marzo, su Crime Investigation, canale 119 di Sky) sta affondando la carriera del cantante di Chicago, nei confronti del quale si ripetono da anni accuse di abusi sessuali, ma mai con gli effetti sperati da parte delle presunte vittime (QUI un’esauriente infografica del sito Vox). Stavolta invece i media statunitensi stanno seguendo passo passo la vicenda e molti artisti stanno prendendo le distanze dal collega, al punto che Kelly – scrive TMZ – sarebbe vittima di frequenti attacchi di panico.
