Un futuro di chiari e scuri quello degli albergatori del litorale Veneto. Stanno già arrivando i rincari del 30% agli hotel jesolani per gas ed energia e le lavanderie presentano conti maggiorati del 22%.
Senza contare che anche in cucina frutta, verdura, pasta, carne e pesce faranno lievitare i costi. La nota positiva sono però le previsioni sull’occupazione delle stanze che si aggirano su una media dell’11,4% dal 15 aprile al 25 settembre per il 2022 contro una media del 7% del 2021.
Certo che con l’aumento dei costi c’è il rischio che salti la bassa stagione. Perchè gli alberghi avrebbero meno margine di guadagno. Dunque potrebbe venire rosa la famosa destagionalizzazione che gli operatori turistici, soprattutto quelli di Jesolo, hanno costruito con fatica.
Le parole di Alberto Maschio, presidente Associazione Jesolana Albergatori
“Stiamo ricevendo degli aumenti pesanti soprattutto da parte delle forniture di energia e gas che sono quelle più in primo piano al momento che stanno registrando i maggiori aumenti. Evidente è che gli aumenti si riverberano su tutti i fornitori e su tutti i servizi dei quali usufruiamo nel derogare la nostra offerta turistica.
Stanno arrivando le lettere da parte di varie lavanderie tutte con il 22% di aumento e quindi un aumento importante che sarà un costo importante per le nostre aziende. Non potrà essere una soluzione il contenimento degli oneri di sistema da parte del governo, che è evidente è l’unica oce sulla quale possono lavorare”.
Date le previsioni non sono comunque i costi a scoraggiare i progetti dei vacanzieri, i quali potrebbero però scegliere altre località e questa è l’incognita che spinge gli albergatori jesolani a leggere con cautela questi dati.
“Credo che riapriranno altri mercati e quindi alcuni flussi dei quali abbiamo beneficiato l’anno scorso per vicinanza probabilmente potrebbero salire anche altre mete”.