Alessandro Monti rilancia la musica futurista

Il musicista Alessandro monti in collaborazione con il Prof. Verardo e altri compositori vuol riportare alla luce la musica futurista. Il progetto vede la realizzazione dei tipici strumenti utilizzati durante il periodo futurista per la riproduzione dei suoni grazie a Verardo. I suoni poi riprodotti sono stati spediti da Monti a tre percussionisti: un polacco, un russo ed un inglese che ne hanno fatto melodie.

Alessandro Monti è un musicista di origini veneziane. In campo musicale ha sempre sperimentato sin dagli anni ’90  approdando, durante l’emergenza Covid-19, ad un preciso e particolare studio. Negli studi di Televenezia ha infatti presentato il progetto di riportare alla luce la musica futurista. Monti parte dalla scoperta di Pietro Verardo, anche lui veneziano e un appassionato studioso di strumenti musicali. Il Prof. Verardo si è cimentato nella ricostruzione di oggetti musicali inventati durante l’epoca futurista, partendo dai semplici disegni rimasti.

La storia della musica futurista

Storicamente la musica futurista viene presentata nel 1914 durante una serata dedicata al movimento. Questo tipo di innovazione è riuscita poi a sconvolgere la musica del nostro tempo. Come racconta Alessandro Monti, il rock  per esempio, nasce da questa scia. Segue infatti, i due pezzi orchestrali originali registrati all’epoca al teatro “Verme” di Milano.

Le musiche futuriste avevano la caratteristica di essere innovative. Di pari passo anche gli strumenti da utilizzare dovevano essere nuovi: non producevano note musicali ma rumori. Lo scopo era di riprodurre la nuova idea di vita moderna legata alla rivoluzione futurista. “Vi era una gamma di 20 strumenti ” testimonia Monti, “che il professore Verardo ha ricostruito completamente”. Questi sono: ululatore, gracidatore, sibillatore,ronzatore e via dicendo. La loro caratteristica è quella di essere riprodotti da una scatola avente un cono che ne amplifica il suono.

Il progetto di Alessandro Monti

Alessandro Monti ha dunque deciso di far registrare i diversi rumori che gli strumenti musicali riproducevano dal professore e una volta ottenuti gli ha spediti a tre diversi percussionisti. I tre musicisti di nazionalità inglese,russa e polacca che lavorano nell’area sperimentale hanno poi composto delle differenti melodie. “Il progetto è nato” afferma Monti “ascoltando un disco di musica futurista edito da un etichetta italiana molti anni fa” per portare a termine quindi, ciò che era rimasto incompiuto. All’interno del disco infatti, vi è il pianista italiano Daniele Lombardi che per anni aveva cercato di riprodurre le musiche futuriste e le rispettive partiture dimenticate.

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