Alessandro Nordio: crisi del trasporto pubblico non di linea

Tutti hanno riaperto, incluse le discoteche, i cui gestori ormai disperavano, ma c'è un settore che pur rimanendo sempre a disposizione non ha mai lavorato ed è quello dei taxi. Un settore che nel Veneto da lavoro a 5 mila famiglie. Ne parliamo con Alessandro Nordio, responsabile nazionale taxi di Confartigianato.

Oggi siamo in collegamento con un rappresentante di un mondo che sta vivendo un momento più difficile rispetto ad altre categorie, dove si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Stiamo parlando dei taxi e del trasporto pubblico non di linea. Siamo in collegamento con Alessandro Nordio, Presidente Nazionale Taxi Confartigianato.

Questo settore ha vissuto un periodo nerissimo proprio con il Covid perché con il crollo delle presenze turistiche i taxi acquei e automobilistici hanno vissuto un periodo difficilissimo. Sono calati i convegni, la gente ha cambiato le abitudini lavoratine, non è più andata al lavoro perché ha utilizzato lo smart working e aumentano tutt’ora i meeting digitali, lasciando i taxisti attoniti e a guardare questo mondo che sta passando sopra le loro teste.

Alessandro Nordio, quali sono le perdite in questo settore attualmente?

“Quando ad agosto abbiamo pensato di fotografare la situazione, avevamo una conoscenza della crisi che non era così drammatica come i dati hanno evidenziato. Abbiamo perdite dell’ordine del 50/60% nelle città meno turistiche, mentre nelle città turistiche e città d’arte la perdita del fatturato si aggira tra il 70% e l’80%. Naturalmente le perdite tengono conto della riduzione degli orari, a cui siamo stati costretti per la pandemia e degli ulteriori giorni di fermo del veicolo che abbiamo dovuto attuare per dare modo di lavorare poco ma tutti”.

I taxi sono rimasti fermi

Questa è una realtà che avete diviso anche con i ristoranti, le discoteche e con altri settori. Quello che colpisce, è che con la ripresa di questa estate della bolla di aperture, Il turismo che va in taxi non è arrivato e voi siete rimasti fermi, nonostante gli altri siano ripartiti.

“Noi abbiamo un problema di mobilità delle persone. La pandemia ha di fatto ridotto la mobilità delle persone, gli aeroporti sono a -70%, le crociere -100% ma non deriva tutto dalla pandemia ma anche da scelte politiche, i treni a lunga percorrenza sono a -50%, convegni e congressi sono di fatto azzerati e quindi, nel nostro caso, vivendo della mobilità delle persone, siamo fermi al palo.

Abbiamo innescato anche delle certificazioni del servizio, utilizzando quello che le normative ci consente. Immaginato di integrare il tpl (trasporto pubblico locale) con scarsissimi risultati perché ci sono delle forti resistenti comprensibili, perché la crisi colpisce anche loro. Abbiamo immaginato dei voucher mobilità per mantenere il distanziamento sociale e per far muovere le persone in sicurezza nei confronti della pandemia, a macchia di leopardo i comuni capoluogo li hanno messi in esercizio. Naturalmente ci sono comuni che hanno scelto procedure molto semplici, dove il successo di questi voucher, che prevede a carico dello Stato il pagamento del 50% del servizio” ha detto Alessandro Nordio.

“Padova, rispetto al finanziamento, viaggia ad un 70%, mentre in altre realtà come Venezia, questo servizio non è decollato e avrebbe necessità di essere ridiscusso con l’Amministrazione Comunale, per far sì di fronteggiare la crisi con gli strumenti adatti. Governo e regione qualcosa hanno fatto. Da questo punto di vista, abbiamo sentito la Regione Veneto molto vicina. Su queste iniziative, abbiamo bisogno di far sapere la nostra crisi.

Oggi ringraziamo particolarmente TeleVenezia per averci dato questa voce. La sensazione è che tutto stia riprendendo ma noi non riusciamo a trasmettere questo perdurare della crisi. La crisi non dipende dalla nostra capacità di saper lavorare, non dipende dalla nostra capacità di essere più o meno flessibili, ma dalla mobilità che, a causa pandemia, è stata azzerata dal legislatore.

Noi viviamo di domanda e di offerta, come tutti i mercati e a forte di un’offerta che è rigida ed è programmata dalle istituzioni, abbiamo una mobilità che è stata di fatto bloccata”.

I ristori

Si aggiunge a tutto questo il fatto che i famosi ristori che sono arrivati a chi si è fermato, a voi non sono arrivati perché in realtà, non vi siete mai fermati. Anche durante la pandemia eravate al lavoro.

“Noi abbiamo continuato a produrre servizio che vuol dire produrre ore, ma non abbiamo prodotto chilometri perché le auto erano ferme nei posteggi. Abbiamo prodotto ore di servizio senza corrispettivo. Rispettando un obbligo di legge che è quello dell’obbligatorietà del servizio e quindi siamo stati costretti a non fermarlo. Abbiamo anche ipotizzato con la regione di fare un provvedimento di sospensione del servizio, ma per ragioni di servizio pubblico e di tutela della cittadinanza, abbiamo stretto i denti e siamo andati avanti con delle fortissime restrizioni” ha detto Alessandro Nordio.

Quante persone gravitano nel settore

Cerchiamo di capire quanto è grande questo mondo. Perché se dite: “Siamo in 3”, non è poi così grave. Invece i taxi sono 730, nel Veneto. Poi ci sono 610 mezzi a noleggio con conducente. Le gondole sono 433, perché anche queste fanno parte del trasporto pubblico. Poi ci sono 292 taxi natanti e poi 118 Granturismo. Quante persone gravitano in questo mondo?

“Noi abbiamo una peculiarità tutta veneta che è quella di vedere tutte le tipologie di trasporto nel trasporto di linea. Siamo l’unica regione che passa dalla gondola, che è un natante a remi, al lancione Granturismo nell’ambito nella laguna di Venezia e nelle lagune limitrofe. Quindi siamo un’eccezione italiana. Noi siamo, a livello regionale, attorno a 5000 autorizzazioni e licenze e quindi con un indotto di 8000 addetti perché abbiamo i titolari, i collaboratori, il personale dipendente, i centralinisti dei call center, gli uffici amministrativi che seguono la contabilità, amministrazione, controllo e quant’altro.

Quindi è un indotto che colpisce 8000 persone. Ripeto: il governo, alcuni provvedimenti come la cassa integrazione li ha fatti. Ce ne siamo avvalsi. Abbiamo bisogno che questi provvedimenti vengano riproposti per il 2022-2023 perché la mobilità non riprenderà prima di quella data. In questo senso il Convegno ha una valenza”.

Il convegno di sabato

Mostriamo la locandina perché ci sarà questo convegno che sarà sabato al Laguna Palace. Quindi invitiamo tutti quelli che sono interessati e anche chi non è interessato ma vuole sostenere questa battaglia di venire a questo incontro. Che vuole raccontare storie di vita vissuta, di famiglie che si sono arrangiate. Come avete vissuto in questi mesi, con i vostri risparmi?

“Noi abbiamo dato fondo alle nostre risorse famigliari. Ormai è due anni che siamo fermi, è dal 19 novembre, con l’acqua alta, che la città si è svuotata e non si è più riempita. È proprio per questo che noi abbiamo presentato questo studio. Abbiamo bisogno di cassa integrazione, possibilità di lavorare sui bilanci delle aziende, quindi strutturare perdite e ammortamenti, come è già stato fatto nel 2021. Ottenere possibilmente un ristoro economico nell’ambito della crisi del turismo più in generale e prorogare i voucher e semplificarli in modo tale da creare un volano che ci permetta di non stare fermi nei posteggi e che produca un po’ di fatturato che ci permetta di pagare almeno le spese fisse. Queste vetture, questi natanti hanno delle spese fisse di manutenzione, pensi a tutta la partita delle assicurazioni, degli stazionamenti, delle rimesse e quant’altro. Quindi capisce anche lei che ai costi fissi dobbiamo far fronte con i nostri risparmi”.

Il mondo politico

Anche nei vostri confronti c’è una parte politica diffidente. Ricordo all’epoca Bersani e la guerra che ha fatto ai taxisti, considerata una categoria privilegiata. Non è cambiata molto la situazione in questo momento visto che il governo ha intenzione di rivedere tutto il mondo della concorrenza che riguarda i taxi. Su questo voi siete molto sospettosi, pensate che il piano non volgerà a vostro favore?

“In una situazione di crisi così documentata, a mio avviso la CGA di Mestre ha fatto uno studio molto approfondito, puntuale e preciso che, chi parteciperà al convegno avrà modo di valutare o successivamente sulla stampa o sui social. Al di là di aver documentato questo, la risposta del governo qual è stata? Un’ulteriore intervento nel settore e di modifica della normativa. Abbiamo una normativa già modificata nel 2019, e questa modifica della normativa non si è ancora conclusa perché mancano i decreti attuativi che la sostanziavano. Quindi, a fronte di una modifica in essere, per la quale il governo non ci ha mai convocato, nonostante noi avessimo fatto delle proposte o comunque chiesto audizione per presentare come si poteva giungere alla definizione della nuova normativa”.

“Il governo ha risposto con un documento di ulteriore modifica della norma, non avendo ancora terminato quella precedente. Quindi da questo punto di vista siamo fortemente perplessi. ma c’è un tema generale che riguarda tutti i cittadini. Mi permetto di provare a segnalarlo qui, grazie a lei e al vostro media. C’è un tema che riguarda la questione dei servizi pubblici. Quel provvedimento del governo nel suo insieme e, nello specifico, nel mio settore, è in contraddizione con alcune norme della costituzione italiana. Mi spiego: va a colpire artigianato e cooperazione che sono tutelate dall’articolo 45 della costituzione. Va a colpire il lavoro e l’articolo 1” ha detto Alessandro Nordio.

Piccole imprese associate

Alessandro, diciamo che la vostra preoccupazione è che voi che siete delle piccole imprese associate, veniate in qualche modo prevaricati dai grandi gruppi che sono in grado di muovere molti mezzi attraverso il noleggio di mezzi con conducente. Si tratta di questo scontro che vi preoccupa?

“Le multinazionali non movimentano nulla perché non hanno una vettura nel loro parco auto. Le multinazionali inter mediano sul lavoro di altri. Quindi la repubblica italiana è fondata sul lavoro e non sull’intermediazione di altri”.

Direi di chiudere qui. C’è né per tutti, se vorrete andare al convegno ne saprete di più. Si tratta di un mondo molto delicato e soprattutto sta vivendo un momento molto drammatico. Grazie Alessandro Nordio.

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