Venezia Cambia

Alessandro Pattaro: “Il pericolo c’è in tutti i corsi d’acqua”

Con l'ingegnere Alessandro Pattaro abbiamo la possibilità esplorare anche l'idrografia minore del nostro territorio

Alessandro Pattaro tra problematiche e innovazioni ci fa comprendere il vero rischio che comporta per la regione Veneto, ma anche per il territorio nazionale, l’idrografia minore. Tuttavia, ci sono delle soluzioni che partono dal nostro territorio apprezzate in tutta Italia.

Alessandro Pattaro e il pericolo dell’idrografia minore

Paolo Dalla Vecchia: “Parliamo di pericolo degli allagamenti e innovazioni normative, in particolare del rischio idraulico dall’idrografia minore, come fiumi, canali e scoli. Parlaci di quella che è stata un’ innovazione, cioè la valutazione della compatibilità idraulica, che partendo dal Veneto è stata esportata in tutta Italia”.

Alessandro Pattaro: “La premessa è che tutti i corsi d’acqua del Veneto sono soggetti a un pericolo idraulico. A parte l’Adige, tutti gli altri costituiscono una grave minaccia per il territorio. In occasione del sessantesimo anniversario del Vajont, il professor D’Alpaos, intervistato, ha voluto ricordare ancora una volta che quelle criticità legate a eventi significativi come gli eventi del 66 possano ripetersi. Hanno un tempo di ritorno, quindi una probabilità che riaccadano più o meno di 100 anni. Ne sono passati 60, quindi il tempo di accadimento è prossimo al tempo di ritorno di un evento di quella portata.

La differenza tra rischio e pericolo idraulico

Questo riguarda i corsi d’acqua maggiori e il pericolo idraulico, poi connesso al rischio idraulico. Pericolo e rischio sono due concetti diversi: uno è legato al tirante d’acqua, per esempio un metro d’acqua, la sua velocità e altri fattori.

Il rischio idraulico è l’intersezione tra la classe del danno, cioè la vulnerabilità e la classe del pericolo. Ad esempio un metro d’acqua su un campo di grano determina un rischio basso, mentre un metro d’acqua in una scuola determina un rischio elevato.

I periodi delle catastrofi

I corsi d’acqua principali, come per esempio la Piave nel Veneto, sono tutti quanti in condizioni di pericolo, ma anche la rete minore può costituire una minaccia: qui nel territorio del Veneto, per esempio, noi siamo andati sott’acqua il 19 settembre 2006. Questo lo ricordiamo sempre come un mantra con tutti i comitati degli allagati che poi si sono formati.

C’è stato poi l’evento clamoroso del 27 settembre 2007, Ancora nel settembre 2009. Il periodo settembre – novembre è quello in cui le precipitazioni sono più intense. Anche la rete minuta, quindi, ha delle criticità che si sono manifestate, e il Veneto ha saputo dare dei contributi interessanti che sono stati poi esportati in tutta Italia.

L’innovazione della regione Veneto

Ad esempio la valutazione, che esisteva già nel 2002, quando la regione Veneto aveva adottato la delibera di giunta regionale 3637 per la valutazione di compatibilità idraulica legata, però, alla pianificazione e ai suoi strumenti come il piano di assetto del territorio e il piano degli interventi.

Dal 2008 in poi, invece, con le ordinanze dell’ex commissario per l’emergenza idraulica Carraro, che oggi presiede l’ordine degli ingegneri di Venezia, la valutazione di compatibilità idraulica, con il contributo anche dell’avvocato Dalla Vecchia, che allora era presidente del consorzio di bonifica, fu applicata anche agli interventi diretti. Era un’innovazione importante, perché a quel punto ogni singolo intervento ed edificio doveva dotarsi di una misura di compensazione e mitigazione per l’impermeabilizzazione che si introduce nel territorio”.

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