Con Alessandro Simonetto, Delegato Internazionale FIMAA Confcommercio a Bruxelles, parliamo degli effetti della Brexit e di mercato immobiliare turistico e non solo.
Alessandro Simonetto, Delegato Internazionale FIMAA (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) Confcommercio, si occupa della rappresentanza presso la Confcommercio di Bruxelles. Ha a che fare non solo con intermediari immobiliari, ma anche merceologici, finanziari e dei servizi vari. Visto che il nostro ospite è inserito in ambiente internazionale, chiediamo quali potranno essere gli effetti della Brexit. La Gran Bretagna, spiega Simonetto, non era un paese membro a tutto tondo, visto che non faceva parte dell’area Schengen e della moneta unica e questo meccanismo le permetteva di scegliere a quale politica economica dell’UE aderire. Probabilmente anche dopo l’uscita sceglierà di mantenere quasi gli stessi rapporti economici di oggi. I turisti inglesi amano il Veneto: Verona, il vino di Vicenza, tutti i percorsi dell’agroalimentare fino a Padova sono i più apprezzati da inglesi e irlandesi. Non cambierà molto, secondo Simonetto, almeno finché l’uscita non sarà definitiva. Per quanto riguarda IVA e dazi ci saranno delle decisioni bilaterali che manterranno un plafond sull’eventuale IVA e sui dazi. Cambiando argomento, parliamo del mercato immobiliare. Il mercato della seconda casa, collegato all’impianto turistico, è molto diffuso nel Veneto. La crisi ha inciso molto sui valori immobiliari che hanno subito un arretramento, calando del 15/20% rispetto al 2008. Le seconde case a uso turistico vengono comunque riempite, ma ci sono stati anche a Jesolo dei periodi con flusso negativo, che oggi si spera di riuscire a recuperare. Il mercato interno ha ridotto la richiesta di seconde case per le vacanze, gli stranieri, provenienti, oltre che dall’UE, anche da Asia, Paesi Arabi e Nord America, sono sempre interessati all’investimento immobiliare del nostro paese, grazie alle bellezze di quest’ultimo. Per quanto riguarda i servizi in Italia si potrebbe fare di più: se la logistica, in particolar modo il trasporto aereo, non viene riorganizzata, potremmo avere dei seri problemi. Il Veneto ha già tre aeroporti, ma il problema è che per arrivare alla destinazione finale dallo scalo aeroportuale ci si impiega troppo tempo e l’ideale sarebbe creare delle strutture che facciano da shutlle in maniera più puntuale. Bisogna adeguare la rete di trasporti alle esigenze del turista. Di fronte al turista si pone anche un problema di cultura, che molti imprenditori stanno risolvendo, ad esempio gli alberghi che ospitano clienti arabi hanno inserito letti a tre piazze. Se non ci si aggiorna si rischia di uscire dal mercato turistico perché non si riesce a stare al passo con un settore che cambia continuamente. Anche nel comparto turistico serve lavoro di squadra, ma gli italiani, molto spesso, fanno fatica a farlo e di questo se ne sono accorti anche a Bruxelles.