Oggi abbiamo intervistato, in collegamento Skype, Alvise Papa, Responsabile centro previsioni e segnalazioni maree di Venezia. L’argomento trattato è quello delle maree e della loro evoluzione che influenza la vita della città di Venezia.
Le parole di Alvise Papa
“Venezia è la prima testimone di questi cambiamenti climatici, non siamo più abituati a lievi piogge di pochi giorni ma a dei violenti temporali che portano inevitabilmente ad un aumento delle maree. I fenomeni di maree importanti che abbiamo riscontrato negli ultimi anni sono raddoppiati rispetto agli inizi del 2000. Il livello della marea media è aumentato e non di poco, ovviamente di conseguenza aumenta la possibilità di fenomeni come Aqua Granda. Nell’autunno 2020 abbiamo però avuto un picco, dovuto alla conformazione di questi cicloni che interessano il cielo italiano”.
I lavori nella laguna sarebbero serviti?
“La mia opinione è che il livello medio si è alzato troppo e anche degli interventi in questi ultimi anni non sarebbero serviti a placare il fenomeno che sta interessando Venezia. Però l’erosione della laguna meridionale sta creando problemi”. Prosegue Alvise Papa.
Il Mose
“Il Mose è stato progettato per reggere maree fino ai 3 metri, in breve termine non sono previste maree così alte. Perciò è possibile che il Mose possa risultare utile ancora per molti anni. Alcuni ingegneri olandesi con cui ho parlato hanno spiegato come loro costruiscono le dighe come soluzione temporanea per poi pensare ad una miglior soluzione futura. Il Mose deve essere questo, un punto di partenza per Venezia per capire e poter studiare con più tranquillità l’innalzamento del mare”.
“Questo è un anno di test, ma non si potrà alzare il Mose per ogni evento di marea. Ma dal 1 gennaio 2022 il Mose entrerà in funzione con la marea di 110 cm”.
Le previsioni delle maree
“le previsioni sono sempre più complicate man mano che passano gli anni. Alcune configurazioni meteorologiche attuali non le abbiamo mai viste, ma continuiamo a tenere un errore medio fra i più bassi al mondo. L’8 dicembre 2020 però le previsioni davano una rotazione dei venti alle 12, ma al posto che roteare si sono intensificati. Ci sono sempre più situazioni anomale che non riusciamo a prevedere”. Conclude così Alvise Papa.