Andrea Tasinato “CER pensata per gestire l’eccesso energetico”
Paolo Dalla Vecchia: “Quindi tu dici. Il comune ha un tetto fotovoltaico, attorno al comune ci sono vari residenti, si costituiscono in comunità energetica, ed il proprietario di un immobile che ha un solo contattore e non ha il fotovoltaico, può accedere a questa energia condivisa. Ma perchè è un energia condivisa?. Paradossalmente il nostro paese, per la sua esposizione al sole, specie in determinate ore, produce un eccesso energetico di energia solare.”
Andrea Tasinato: “Si, la comunità energetica è stata pensata, perchè c’è questo eccesso di energia, soprattutto in determinate fasce orarie e questa energia piuttosto che essere messa su un mercato, può essere usata da un consumatore, che in quel momento ha la necessità di averla. Se il comune fa un impianto da 50 kw e ne usa 30, i 20 kw rimanenti possono essere utilizzati dal cittadino che abita li vicino e ne ha necessità.
Sul consumo del cittadino lo stato ti da un incentivo, non serve ci siano cavi e collegamenti, è tutto virtuale, senza necessità di far lavori, quindi i 20 kw possono essere adoperati da due, tre persone che ne hanno necessità in quello specifico
Associazione tra comune e cittadini
Importante all’interno della comunità energetica è che essa è un associazione, tra comune e cittadini, quindi questi soggetti al momento dell’eccesso della produzione devono consumarla. Ad esempio, se l’eccesso è alle 13, l’energia va consumata entro le 14 dello stesso giorno. Significa che anche i cittadini devono cambiare delle abitudini in base all’orario di eccesso energetico. Esempio fare la lavatrice nelle ore indicate.
Attraverso il consumo di questa energia può anche portarsi a casa un contributo. Bisogna quindi indicare le due figure cardine, consumatore e produttore, ed il primo deve consumare nelle ore indicate, per far si che il meccanismo funzioni.
GUARDA ANCHE: Andrea Tasinato: “comuni siano produttori di energia”
Un Commento