Siamo in collegamento con Anna Brondino, volto noto per i telespettatori di TeleVenezia perché ci ha fatto compagnia durante l’emergenza Covid-19, raccontandoci del suo Emporio della Solidarietà. È la presidentessa dell’Associazione Corte del Forner a Venezia. Ci ha un po’ intristito, ma ci ha anche raccontato delle situazioni davvero terribili riguardanti le donne durante il Covid-19, che sono quelle sulle quali si è abbattuta maggiormente la crisi legata alla carenza del lavoro sugli alberghi. Ora ci prova con un’altra esperienza, cioè lo Sportello Lavoro. Si è accorta che oltre che fornire le borse della spesa per dare da mangiare alle persone, adesso c’è anche bisogno di trovare un lavoro.
Grazie Anna Brondino di questo collegamento.
“Grazie a lei Maria Stella. È sempre un piacere essere ospite da lei. Dopo due anni, perché abbiamo aperto il 7 novembre del 2021, abbiamo capito che non è solamente importante dare il pesce alle persone, ma insegnare anche loro a pescare. Questo progetto è fondamentale perché la gente sia veramente in un’ottica di resilienza e possa tornare ad avere una vita normale. Che cos’è lo Sportello Emporio del Lavoro? È uno sportello dove insegniamo alle persone a trovare lavoro. Noi non diamo direttamente lavoro perché non è il nostro compito, ma insegniamo alle persone a compilare un curriculum, entrare con lo SPID in ClicLavoro, fare una valutazione delle proprie competenze. Attuare tutte quelle politiche attive per chi cerca lavoro”.
Indicare anche l’ufficio del lavoro?
“Assolutamente! Ogni Emporio della Solidarietà a livello regionale, devo dire che l’assessore Lanzarin è stata veramente lungimirante in questo progetto, è gemellato con un ufficio del lavoro. Noi potremmo quindi fare una triangolazione in questo senso. Dire alle persone che hanno queste risorse e con le loro risorse e le loro potenzialità, possono andare lì e cercare un lavoro”.
Anche perché la situazione che si è creata a Venezia è un questa: i turisti sono arrivati soltanto a fine agosto e nel mese di settembre. Sentendo gli albergatori non sono nemmeno arrivati i turisti “giusti” ma ne sono arrivati pochi. Chi pensava di trovare lavoro di nuovo dove era conosciuto, rischia di non trovare più nulla. È meglio cominciare ad allargare i propri orizzonti e a trovare altri luoghi dove poter rivedere anche le proprie mansioni.
“Assolutamente! Proprio perché faremo fare un bilancio delle competenze, può dare l’idea alla persona che andiamo ad aiutare, anche di rilanciarsi e di riqualificarsi. Intraprendere delle strade nuove per poter trovare anche delle nuove professionalità. È chiaro che il mondo del lavoro con la pandemia è stato completamente in rivoluzione. Le basse professionalità sono quelle che hanno sofferto di più. Noi abbiamo utenza varia, nel senso che, ultimamente, non ci sono solo le basse professionalità, ma abbiamo anche le persone che una volta erano quelle che chiamavamo il ceto medio. A volte vengono persone abbigliate con dei vestiti che non sembrano abbiano bisogno di fare la spesa da noi, ma che magari hanno finito tutte le risorse che avevano e che hanno bisogno di essere aiutate”.
Sono vestiti che avevano nell’armadio e che naturalmente continuano ad utilizzare. Non hanno comprato certo vestiti nuovi.
“Esattamente.”,
Quante persone persone gravitano intorno all’Emporio, Anna Brondino?
“Il numero oscilla dalle 140 alle 150 famiglie, quindi sulle 400/500 persone tra grandi e piccoli che noi aiutiamo”.
Ed è un Emporio finanziato dalla regione, questo va detto.
Chiaramente nessuno si inventa un mestiere, quindi anche Anna Brondino si è appoggiata ad una persone che capisce del mondo del lavoro. Si chiama Silvia Cavallarin, è Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Venezia ed è già stata nostra ospite qui a TeleVenezia. Si dovrebbero scambiare di postazione. Eccola qua. Lei si occupa di lavoro perché?
“Io ricopro, per la città metropolitana di Venezia, il ruolo della consigliera di parità. Si tratta di un organismo del Ministero del Lavoro, che si occupa di discriminazione all’interno del mondo del lavoro, ma anche di mercato, lavoro ed occupazione femminile. Parlando con Anna, raccontandomi della realtà dell’emporio, raccontando che il 70% degli utenti sono donne, che sono madri. Ci è venuta questa idea di firmare una convenzione tra l’Ufficio Consigliera di Parità, tra l’Associazione Emporio e la Cooperativa Sumo che ha accreditati nella regione Veneto i servizi sul lavoro. Abbiamo firmato questa convenzione, tutto gratuito, in cui abbiamo pensato, come diceva Anna, oltre a dare il cibo, a dare quelle chiavi che servono oggi per riagganciare il mercato del lavoro”.
Abbiamo assolto ai problemi burocratici. Adesso vorrei che lei ci spiegasse in che modo è in grado di aiutare le persone che vengono a chiedere lavoro.
“Allora io all’interno della convenzione, per quello che riguarda la figura della Consigliera di Parità, è stato proprio messo che, io in prima persona, qualora ci fossero problemi di discriminazione, di perdita del lavoro, ed oggi sono tante le donne che rinunciano al secondo figlio, al lavoro perché i mezzi per la conciliazione per la vita-lavoro al momento non ci sono e l’occupazione femminile è, purtroppo, ancora bassa. Quindi questo è l’apporto che io darò facendo anche io in prima persona dei colloqui con gli utenti nell’anno nuovo. Quindi questo è sostanzialmente in apporto”.
I colloqui devono servire per dare poi delle idee su che tipo di lavoro.
“I colloqui servono per capire quali sono le misure di politica attive che il nostro utente, uomo o donna che sia, può agganciare. La regione ha diverse misure di politica attive. Adesso mi viene in mente l’assegno per il lavoro, che è un voucher, attraverso il quale la persona che ha perso il lavoro può formarsi gratuitamente. Oggi l’Italia ha un grandissimo problema. O meglio obbiettivo, quello della digitalizzazione. Molte persone sono fuori dal mercato del lavoro perché hanno ocmpetenze obsolete. L’assegno per il lavoro, ad esempio può essere utilizzato e speso in enti di formazione accreditati per riacquisire quelle competenze che servono”.
Questo è interessante. C’è la possibilità di accedere ad un corso di formazione per riuscire a muoversi nel mondo del digitale gratuitamente, con un finanziamento della regione. Questa è una notizia.
“Ci sono altri corsi garantiti attraverso l’assegno per il lavoro. Allora l’idea, parlando soprattutto con Anna che è lei il motore dell’iniziativa, è stata questa a riaccendere soprattutto la speranza. Oggi che la speranza molte volte vacilla un pochino. Chi viene all’Emporio avrà una mano tesa. Non sono per il cibo”.
Ricordiamo Emporio Solidarietà, Associazione Corte del Forner. Se si può fare una veloce inquadratura ad Anna Brondino e a parlare di cosa si farà per il Natale. Perché è in programma una raccolta fondi per fornire una cesta natalizia alle famiglie. Eccola qua perfetto.
Anna Brondino. “La dignità delle persone passa anche per poter vivere le feste in ‘serenità’, per quanto una famiglia che è in disagio sociale le possa passare”. L’idea è, come abbiamo fatto l’anno scorso, ma quest’anno ancora di più, perché l’anno scorso avevamo 50 famiglie e quest’anno ne abbiamo il triplo. Quindi di poter dare una cesta di Natale magari con qualcosa di speciale magari a tutte le famiglie. Si tratta di un piccolo gesto ma crediamo che sia importante per ridare la dignità delle persone”.
Chi vorrebbe fare delle offerte a chi dovrebbe rivolgersi?
“Allora nei nostro social c’è scritto tutto tramite una piattaforma di crowdfounding che si chiama ‘Go find me’. Chi va nella piattaforma trova uno spazio dedicato a noi, e cliccando semplicemente ‘dona’ può donare anche solo 5 euro. La campagna è partita da 3-4 giorni e ci sono persone che hanno donato 5-10-100 euro, ognuno dona qualcosa”.
Ripetiamo l’indirizzo.
“Go found me, trova la nostra iniziativa nella piattaforma, basta cliccare sul link dona e si possono donare i soldi che uno desidera”.