Il 30 gennaio di 50 anni fa l’ultimo concerto dei Beatles sul tetto della Apple Records, lo stesso giorno, nel 2009, si spegneva prematuramente Mike Francis.
Son passati 50 anni dal 30 gennaio 1969, quando i Beatles paralizzarono il traffico di una parte di Londra esibendosi a sorpresa sul tetto della Apple Records, nel loro ultimo concerto, un anno prima dello scioglimento, un avvenimento considerato uno dei più leggendari della storia del rock. John, Paul, George e Ringo, che non si esibivano dal 1966, suonarono per poco più di quaranta minuti, proponendo alcuni dei loro successi: da “Get back“, a “I’ve got a feeling”, da “Don’t let me down“ a “Dig a pony”.
La preparazione e l’intero concerto improvvisato furono registrati per essere inclusi nel documentario “Let it Be – Un giorno con i Beatles“, e in molti sono convinti che anche l’arrivo della polizia per sciogliere l’assembramento non autorizzato, fosse stato concordato in precedenza. Comunque, la notizia del “Rooftop concert” fece il giro del mondo e divenne fonte di ispirazione per altre band che si esibirono successivamente sui tetti dei palazzi, gli U2 per tutti, nel 2009 su quello della sede londinese della Bbc.
Dieci anni fa, invece, il 30 gennaio 2009, ci lasciava (a soli 47 anni, per un tumore al polmone) Mike Francis, all’anagrafe Francesco Puccioni, uno degli esponenti di punta della italo disco degli anni ’80. Nato a Firenze e romano d’adozione, divenne famoso nel 1984 con “Survivor“, inclusa nel suo primo album “Let’ s not talk about it”, un anno dopo la collaborazione con Amy Stewart per la hit mondiale “Friends“.
In seguito, a causa di un conflitto con la sua casa discografica, si trasferì nelle Filippine dove diventò in breve una star e nel 1990 pubblicò l’album “Live at Manila“, quindi il ritorno in Italia e il primo disco cantato in italiano, intitolato “Mike Francis in italiano“, con il contributo del celebre Mogol.