Economia e società

Aperta la Porta della Misericordia in Basilica di sant’Antonio a Padova

È stata aperta stamattina la Porta della Misericordia nella Basilica di sant’Antonio a Padova. Al rito di apertura presieduto dal Delegato pontificio, l’Arcivescovo Giovanni Tonucci, hanno assistito oltre 2000 fedeli.
La prima parte del rito, la “statio”, è iniziata davanti all’Oratorio dell’Arciconfraternita del Santo sul sagrato della basilica. Il Delegato pontificio si è affacciato alla loggia per la proclamazione del Vangelo e la lettura della Bolla pontificia di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, “Misericordiae Vultus”. Il rito è quindi proseguito con la processione verso la Porta della Misericordia. Momento, questo, che simboleggia il pellegrinaggio, uno dei gesti peculiari dell’Anno Santo, che ricorda come anche la misericordia sia «una meta da raggiungere» che richiede sacrificio, per parafrasare le parole della Bolla papale. Alla processione hanno partecipato anche i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi che fanno riferimento alla basilica (Veneranda Arca del Santo, il Sovrano Militare Ordine di Malta, i Cavalieri del Santo Sepolcro, l’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana, l’Arciconfraternita di Sant’Antonio, la Pia Unione Macellai Militi dell’Immacolata, la Milizia dell’Immacolata) e i molti pellegrini presenti alla cerimonia.
Prima di varcare la Porta della Misericordia, che indica il cuore misericordioso di Dio, l’Arcivescovo Tonucci ha proclamato le parole: «Io sono la porta, dice il Signore, chi passa per me, sarà salvo». La processione è quindi proseguita verso l’altare, dove si è svolta la parte finale del rito, ovvero la memoria del Battesimo, la benedizione e l’aspersione con l’acqua, seguita dalla messa solenne.

Durante l’omelia, mons. Tonucci, richiamando il brano del Vangelo in cui Maria è uscita dalla porta della propria casa per andare da Elisabetta, ha ricordato che il passaggio per la Porta della Misericordia è un invito a uscire e metterci in cammino verso il nostro prossimo. «Dobbiamo aprire la porta e uscire verso chi è nel bisogno non solo materiale ma soprattutto spirituale. L’annuncio più grande è che esiste un Padre Misericordioso che ci attende tutti – ha detto ai numerosi fedeli che gremivano la basilica – Dobbiamo entrare dalla Porta della Misericordia come discepoli e uscire come apostoli per portare un messaggio che non è solo per noi stessi».
Il rettore della Basilica, padre Enzo Poiana, ha ribadito la risonanza particolare dell’apertura della Porta Santa nel santuario di frate Antonio a Padova: «non solo perché la nostra basilica è internazionale, ma soprattutto perché la stessa predicazione di sant’Antonio è andata al cuore del messaggio evangelico: la Porta è Cristo e solo attraverso di lui c’è la salvezza. Il Papa ci invita a essere misericordiosi come il Padre. L’Anno Santo è un’occasione per fare esperienza di questa misericordia a livello personale per far sì che essa diventi fermento nuovo nelle nostre vite da portare nel mondo di oggi».

La Porta giubilare del Santo costituisce un’ulteriore possibilità per vivere l’esperienza dell’anno santo straordinario offerta agli oltre 3 milioni di pellegrini e fedeli che ogni anno giungono alla Tomba di sant’Antonio da ogni parte del mondo. Iniziando dalla Porta della Misericordia, il cammino penitenziale si snoderà all’interno della basilica, seguendo il percorso predisposto. La Porta della Misericordia al Santo rimarrà aperta fino alla conclusione dell’Anno giubilare, il 20 novembre 2016. Attraversarla è un gesto penitenziale che indica il desiderio e il proposito dei fedeli di percorrere la via della conversione per incontrare il volto misericordioso del Padre.

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