Economia e società

ARPAV, i direttori si assegnano il premio già sospeso dalla regione in aprile

ARPAV, i direttori si assegnano il premio già sospeso dalla regione in aprile
Si involano i soldi per pagare. A 200 lavoratori un credito maturato a mai assegnato. Lo denunciano nella nota che segue le segreterie regionali CGIL, FP, CISL, UIL, FLP e la RSU ARPAV.
“A fine mandato la dirigenza ARPAV si attribuisce ricchi premi per il risultato ottenuto e premia il direttore di area tecnica 72.082,27€ e di area amministrativa 93.398€ senza l’approvazione della Regione.
Con delibera n°279 del 13/11/2015, ARPAV premia i direttori per i “meravigliosi” risultati ottenuti durante il loro incarico triennale, come ad esempio la chiusura di laboratori efficienti, la riduzione delle squadre che intervengono nelle emergenze o la chiusura di sedi periferiche, – di cui l’Agenzia poteva disporre a titolo gratuito – che lasciano senza presidio territoriale grandi aree della regione.
Tale cospicua indennità di risultato, già sospesa dalla Regione ad aprile scorso per effetto delle contestazioni sindacali perché frutto di un’interpretazione troppo favorevole alla norma, viene in tal modo ripristinata come regalo di fine mandato, mentre ai lavoratori del comparto (cioè chi fa la vera tutela del territorio) viene negata la corresponsione di un credito maturato e mai liquidato di pari entità ma da assegnare a circa 200 lavoratori su 800 (vale a dire più o meno 800 euro a lavoratore).
Veramente la Regione è d’accordo nel premiare con questo regalo chi ha privato i cittadini del Veneto di un servizio di qualità svolto dall’Agenzia Regionale su tutto il territorio, a tutela della salute di tutti e dell’ambiente in cui viviamo?
ARPAV in questi anni è finita sui giornali per due aspetti antitetici: gli interventi altamente professionali dei suoi dipendenti, che comunque non smettono di dedicarsi e credere nel proprio lavoro, e per contro da vicende torbide di appalti, gettoni di presenza non dovuti, costruzioni di sedi costose e non autorizzate, spese eccessive per consulenze ed esternalizzazioni perpetrate dagli alti vertici dirigenziali…
È evidente, quindi, che ARPAV ha due anime, e che c’è una netta frattura fra i lavoratori e i vertici di questa Agenzia: e quest’ultima azione lo dimostra ancora una volta.
Con questi premi l’Amministrazione di ARPAV, a pochi giorni dalla scadenza del proprio mandato, reca un pesante danno economico alla Regione e non salda i debiti con i propri dipendenti:
perché questa vessazione continua contro i lavoratori? Perché si continuano a negare ai lavoratori soldi già stanziati? Li avranno già spesi in altre voci di bilancio? O più squallidamente, maltrattare i propri dipendenti, tanto più se “pubblici”, è una nota di merito da spendere nei confronti dei “mandanti” politici di questi amministratori, che tornerà loro utile quando dovranno essere riciclati in altre amministrazioni?”

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