E’ stato portato in carcere l’imprenditore bengalese di 35 anni denunciato dai suoi dipendenti connazionali per i turni estenuanti e paghe da fame.
La lunga serie di soprusi rivelata, ha portato all’indagine dei carabinieri e ora all’arresto di uno degli imprenditori bengalesi della Venice Group, azienda che lavora in subappalto a Fincantieri; i reati contestati agli indagati sono estorsione e sfruttamento del lavoro ai danni di 10 lavoratori. Parte degli stipendi, già di per loro ben sotto il minimo salariale, erano pretesi sotto la minaccia del licenziamento, secondo le testimonianze. Inoltre, a lavoratori non veniva consegnato il materiale antinfortunistico.
Sfruttando il sistema della “paga globale”, i lavoratori erano pagati con compensi inferiori alla paga minima ed erano costretti a lavorare 250 ore al mese a fronte delle 170 previste dal contratto. Senza ferie o giorni di permesso.
Negli ultimi mesi, l’imprenditore bengalese ora in carcere avrebbe, secondo le indagini, cominciato a disperdere il proprio patrimonio, svendendo immobili di sua proprietà e cedendo aziende a lui riconducibili. Ad inizio ottobre la procura di Venezia aveva disposto tutta una serie di perquisizioni, nelle sedi delle aziende così come negli uffici dei commercialisti. La documentazione contabile ha permesso agli inquirenti di ricostruire il sistema architettato dai titolari della società e assicurare il titolare alla giustizia.