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Arsenale di Venezia: un dibattito ancora aperto

Dopo la manifestazione di protesta davanti all'Arsenale per scongiurare il passaggio alla Biennale di un'ala del complesso arriva la replica della portavoce della maggioranza in consiglio comunale. Debora Onisto lancia accuse di strumentalizzazione, ma al contempo apre a proposte

Sull’Arsenale è muro contro muro tra opposizione e maggioranza. Per domani, mercoledì, si preannuncia un clima incandescente in commissione consigliare a Ca’ Farsetti dopo le dichiarazioni del deputato del PD Nicola Pellicani contro l’accordo con Biennale e Marina espresse durante le manifestazioni di protesta organizzata da From Arsenale domenica scorsa.

Come andrebbe divisa l’area dell’Arsenale

L’area al centro dello scontro è quella che dieci anni fa hanno dato al comune ma che è ancora occupata dalla Marina. Secondo l’intesa condivisa dal Ministero dei Beni Culturali e della Difesa, l’area andrebbe divisa in due. Una andrebbe alla Marina militare e l’altra alla Biennale che ha ottenuto già centoquattro milioni del PNRR per il restauro della struttura. Al comune rimarrebbero i bacini utili per ospitare il Salone Nautico senza sborso di denaro. Debora Onisto portavoce della maggioranza accusa il PD locale di strumentalizzare l’accordo. Il grande ex cantiere navale della Serenissima del resto è parte integrante della città. I veneziani hanno sempre vissuto come uno scippo l’occupazione dell’area da parte dello stato centrale. Per questo l’amministrazione comunale si dichiara aperta a proposte concrete senza pregiudizi ideologici.

Le parole di Debora Onisto sulla questione dell’Arsenale

“Il compendio dell’Arsenale, credo che tutti siamo d’accordo che è un’area importantissima per la città di Venezia per il suo significato storico-culturale. Credo che bisogna affrontare la questione con grande serietà. L’atteggiamento delle forze politiche di opposizione hanno sostenuto forti posizioni di comitati cittadini.

Credo che la cittadinanza abbia tutto il diritto di dare il contributo ed eventualmente intervenire su questo tema. Mi lascia perplessa il fatto che i colleghi, in questo caso esponenti del Partito Democratico abbiano intrapreso una strada dimenticandosi o forse volutamente facendo finta che l’accordo che ha il consiglio comunale è un accordo fatto a tre dove c’è il comune di Venezia.

Ma le altre due parti, quindi due terzi dell’accordo è fatto da Ministeri di cui il ministro è di riferimento al partito democratico. In questo caso il Ministero dei Beni culturali e il Ministero della Difesa. Per dire che siamo in un momento in cui decidiamo strategie, interventi e finanziamenti di un’area importante della città. Trovo quindi assurdo strumentalizzare e portare sul piano politico.”

Il pensiero dei veneziani

Il grande ex cantiere navale della Serenissima del resto è parte integrante della città. I veneziani hanno sempre vissuto come uno scippo l’occupazione dell’area da parte dello stato centrale. Per questo l’amministrazione comunale si dichiara aperta a proposte concrete senza pregiudizi ideologici.

Continua Debora Onisto: “Credo che non si debba fare. Se vogliamo farlo su questo indirizzo, mi sento di dire che l’accordo ha un orientamento strettamente politico ma legato al partito democratico. Non credo sia questo che dobbiamo fare, credo che sia necessario riprendere con serietà i contenuto dell’accordo e possibilmente accompagnarlo con quella che può essere una ricaduta, ulteriormente perchè penso abbia già degli aspetti positivi, con delle richieste che possano avere benefici importanti per la nostra comunità”.

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