Tra i giovani nessuno considera di fare gli artigiani. Data la difficile congiuntura economica, sono in molti a temere che, in futuro, saranno espulsi dal mondo del lavoro; ma si profila una contraddizione nella nostra regione: il futuro riserva più posti disponibili di quelli chiesti dai disoccupati.
Necessità di giovani artigiani
Sono i dati dell’Osservatorio Veneto Lavoro diffusi durante un convengo organizzato dalla CNA a Marghera, per capire come avvicinare i giovani all’artigianato.
Attualmente, secondo lo studio: nel Veneto lavorano 100mila giovani delle fasce d’età under 35 e 130mila nella fascia 50/60 e, con il tempo, si ridurrà sempre più il numero dei giovani.
Già ora le imprese artigiane sono tra le più vecchie: l’età media dei soci della CNA è 50 anni. Eppure l’industria ha bisogno di artigianato; in realtà di tecnici, che sappiano coniugare manualità e macchine.
I giovani scelgono altro
Il lavoro artigianale di un tempo non esiste più, ma pochi lo sanno. E fare l’artigiano, tra i giovani, viene ancora percepito come un lavoro marginale; tanto che:
- il 31% dei ragazzi, come primo impiego, cerca nei settori del commercio e del tempo libero
- l’11% si impiega nel settore dedicato ai servizi alla persona
- il 10% nel settore metalmeccanico
- il 9% nel Made in Italy e agricoltura
- l’8% nell’ingrosso, logistica e costruzioni
Numeri che stanno spingendo le associazioni di categoria ad avvicinare ancora di più la scuola, per spiegare che un’impresa artigiana ha da offrire un contesto di crescita, di affermazione professionale, di welfare e benefit, che non sono secondi a quelli dell’industria