Patrizio Baroni conduce una nuova puntata di: Stanno Facendo un 48. In questa puntata, si parlerà di un tema molto caro a Venezia: i lavori artigiani storicamente legati alla Serenissima e il loro futuro come attività strategiche. Tratteranno il tema gli ospiti di questa puntata: Saverio Pastor, presidente El Felze’, Michelangelo Lamonica, dirigente dell’istituto Vendramin Corner, Marco Vidal, direttore di The Merchant of Venice, e Luisa Conventi, impiressa dell’azienda Gioia e rappresentante del comitato per la salvaguardia dell’arte delle perle e del vetro veneziano.
Venezia: città emblema di tutta Italia
Venezia è un po’ l’emblema di tutta Italia: tutte le cose che accadono qui possono essere replicate a livello nazionale. È, allo stesso tempo, un microcosmo e un macrocosmo: nel suo piccolo è un esempio per gli italiani e storicamente non è una città solo italiana, ma del mondo, che accoglie e ha accolto persone di ogni nazionalità.
Tradizioni abbandonate o non sufficientemente sostenute
Per fortuna sono rimaste molte esperienze e tradizioni delle attività artigianali che continuano nel tempo. Purtroppo però, in alcuni quasi, quelle che potevano essere le continuazioni di queste tradizioni, sono state abbandonate o non sufficientemente sostenute.
L’Istituto Vendramin Corner
L’Istituto onnicomprensivo Vendramin Corner è un polo tecnologico con molti istituti specializzati in diversi settori. Quello relativo all’artigianato è l’ex Giorgio Cini che si occupa di cantieristica navale, molto legata alle tradizioni veneziane.
Il dottor Lamonica ci spiega quando tutti questi istituti sono stati raggruppati in uno onnicomprensivo: “C’è stata una riforma nel 2011 che ha accorpato l’istituto nautico, quello socio-sanitario, quello informatico e meccatronico e quello relativo alle attività marinaresche”.
Saverio Pastor, ci racconti la sua esperienza
“Ho cominciato nel 1975 nella bottega di Giuseppe Carli e ho fatto un salto indietro di qualche secolo. Lavoravo in un antro medievale dove si facevano oggetti antichi in modi antichi e con un linguaggio antico. Le persone sembravano provenire da un glorioso passato, come i gondolieri e i pescatori.
Ho visto cambiare la città e ho imparato da “Bepi” Carli i principi del fare artigiano: manualità e personalizzazione. Gli articoli degli artigiani sono fatti su misura per la persona e personalizzati non solo per l’obiettivo finale, ma anche perché l’artigiano ci mette la sua personalità. Il presente lo vedo piuttosto triste: non mi pare che Venezia, che era la capitale della manifattura, oggi sia considerata ancora tale”.