Le piccole imprese non vogliono più tacere. Troppa confusione su una manovra che non è ancora stata definita. Non si sa nulla su Flat tax, reddito di cittadinanza e infrastrutture e gli artigiani veneti scenderanno in piazza
La protesta ha una data, il 13 dicembre e ha un luogo Milano. Le piccole imprese che finora sono state a guardare hanno deciso di far sentire la propria preoccupazione. La Confartigianato ha indetto una protesta a cui parteciperanno molte imprese venete.
Gli artigiani veneti aderenti alla CGIA lamentano la totale incomunicabilità con il Movimento Cinque Stelle. I suoi esponenti ha dichiarato il presidente, Agostino Bonomo non rispondono ai nostri inviti ne a livello regionale ne provinciale, la Lega almeno ci sta a sentire, anche se nemmeno l’ascolto è garanzia di condivisione.
Gli imprenditori andranno a lamentarsi di non aver ricevuto garanzie nemmeno dalla Lega riguardo il reddito di cittadinanza che potrebbe trasformarsi in sgravi fiscali per le aziende che decidessero di assumere i titolari del sussidio di povertà.
Sul fronte della flat tax inoltre ora pare che il regime semplificato riguardi soltanto aziende fino a 65 mila euro, dunque imprese piccolissime con un solo addetto, una novità positiva, ma molto ridimensionata rispetto alla rivoluzione sociale annunciata all’inizio.
Paura anche riguardo gli investimenti nelle infrastrutture: il blocco della tav, della Pedemontana e della Valdastico nord sarebbe una sciagura per le imprese venete. Il fermento che aleggia nella categoria è testimoniato anche dall’intervento di Renato Mason segretario della CGIA di Mstre a Roma all’incontro che ha riunito 80 sindaci sui temi della manovra.