Attacco hacker colpisce l’Ulss 6: allarme negli ospedali

Hackers sempre più aggressivi. Nel Veneto l'Ulss 6 di Padova ha detto no al ricatto e i dati sensibili sono stati pubblicati. La Procura di Venezia ha oscurato il sito, ma ora è allarme negli ospedali in tutto il paese

La pandemia sta rallentando eppure lo stato d’ansia negli ospedali rischia di restare dopo l’attacco hacker alla Ulss 6 di Padova. La Procura Distrettuale di Venezia ha sequestrato il sito Uzbeko dove i pirati informatici avevano diffuso i dati sui pazienti dell’azienda sanitaria padovana dato che la regione veneto si era rifiutata di pagare il riscatto. Caso chiuso con tanto di commento da parte di Luca Zaia, ma ora la strada è stata tracciata e altre Ulss potrebbero essere prese di mira.

Queste le parole del Presidente Luca Zaia

“Una brutta storia, perchè rendere pubblici i dati e le cartelle cliniche di pazienti non è una bella cosa. E dopo vorrei dire una cosa, la cosa che più mi inquieta: se ci fosse un attacco che manda in tilt i nostri dispositivi di cura dei pazienti? Noi abbiamo digitale da per tutto. Una terapia intensiva, un blocco operatorio dove la gente è tenuta in vita da macchine. Ma questi delinquenti qua si rendono conto che entrare nei nostri sistemi informatici possono veramente far di tutto. Voi direte che la morale e l’etica è zero. Però ci sono anche le vite umane oltre alla diffusione delle informazioni che è già grave.”

Attacco Hacker

Secondo gli esperti di cyber sicurezza ci sarebbero molte aree vulnerabili nei sistemi informatici delle strutture sanitarie italiane da blindare. E’ una corsa contro il tempo dato che agli hacker, nel mercato nero, una cartella sanitaria viene pagata fino a mille dollari. I suggerimenti per difendersi sono sempre gli stessi: cambiare periodicamente le password, adottare una doppia identificazione per i privati e attivare misure di sicurezza preventiva per il pubblico. Attenzioni però a ricordarsi le chiavi d’accesso.

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