L’ATVO è la prima azienda ad aver applicato il progetto “WorkFood” per la dieta dei dipendenti, la seconda fase del quale avrà inizio il 18 ottobre.
L’Azienda Trasporti Veneto Orientale è la prima in Italia ad aver applicato il progetto “WorkFood” per contrastare la scorretta alimentazione dei propri dipendenti.
La sociologa aziendale Eleonora Buratti e il formatore Carlo Giolo lo hanno ideato per sensibilizzare sui rischi a cui le cattive abitudini alimentari possono condurre.
Fabio Turchetto, presidente di ATVO, ritiene che il benessere in un ambiente di lavoro passa anche attraverso una dieta sana e questo progetto mira a guidare tutti verso la giusta direzione.
Nel dettaglio, ai dipendenti dell’azienda era stato distribuito a marzo un questionario volontario per quantificare rischi e danni causati da un’alimentazione non consona.
Essa può ad esempio compromettere la salute psicofisica e il benessere di chi lavora ed avere ricadute sulla qualità della giornata lavorativa.
E’ stato così tracciato un quadro generale delle abitudini alimentari dei circa 300 dipendenti che vi hanno preso parte tra impiegati, operai e autisti.
Dati ed evoluzione del progetto
Dai dati raccolti è emerso ad esempio che il peso di 65% degli autisti non è a norma e che il 78% degli stessi ritiene stressante il proprio lavoro.
Il 66% dei lavoratori dell’officina sono invece soliti arrivare molto affamati a pranzo, correndo il rischio di una sovralimentazione; ne consegue che anche più della metà di loro è in sovrappeso o soffre di vari livelli obesità.
Ad aprile era stato poi consegnato a tutto il personale, dirigenti compresi, il manuale “La dieta dei mestieri” di Eleonora Buratti, con la consulenza di Carlo Gioco.
Nei mesi successivi è iniziata la formazione di tutti i dipendenti che avevano compilato il questionario, con loro grande partecipazione.
Non si è trattato di un semplice corso di educazione alimentare, bensì di un percorso guidato di apprendimento; esso si avvalerà della ricerca storica, sociologica e scientifica, con l’obiettivo di migliorare le abitudini alimentari dei lavoratori.
Il 18 ottobre partirà infine la seconda fase del progetto “Rischio alimentazione” che ne approfondirà diverse importanti tematiche:
i Congenial Food, le dipendenze alimentari, il rapporto tra salute, sicurezza e pausa pranzo, il tutto condito da alcune esercitazioni pratiche.
I partecipanti verranno aiutati a comprendere meglio le proprie cattive abitudini alimentari, con l’obiettivo di scardinarne vecchi e pericolosi automatismi.
L’intervento e l’intero progetto sono costruiti su misura per migliorare il benessere dei lavoratori.