Autovelox di Cadoneghe: i cittadini annunciano denunce

Cadoneghe, la diatriba per le folli multe frutto dei 2 autovelox dilaga. La rabbia dei cittadini contro un'amministrazione che "fa cassa"

È scontro aperto tra il sindaco e la cittadinanza di Cadoneghe, nel padovano, dove la diatriba nata a causa della presenza di 2 autovelox troppo ravvicinati lungo un tratto di strada continua ad infiammarsi.

Il Caso Autovelox di Cadoneghe

Sono volati insulti durante il consiglio comunale del 13 settembre, dopo il caso scoppiato il 30 luglio, quando sono stati fatti saltare due autovelox che avevano portato nelle casse del comune gli introiti di 24000 sanzioni al mese, ossia un milione di euro. Al termine di un dibattito acceso chi è andato a protestare ha lasciato l’aula avvisando la giunta che risponderà ai giudici. Si alza dunque il livello della diatriba.

La vicenda è partita con un’indagine della procura per l’attentato lungo la statale 307 ai due apparecchi. Questa sembrava essersi conclusa con il sequestro del computer del capo dei vigili urbani e una denuncia su di lui per falso. Tuttavia non è così: le sanzioni che ora tutti stanno cercando di farsi rimborsare o annullare, affrontando l’inferno di ricorso a carte bollate, stanno seminando stress e problemi psicologici.

Multe Fuori Controllo

Sotto accusa è il limite di velocità, 50 km orari, e la posizione dei due rilevatori, distanti solamente 1 Km l’uno dall’altro. Il medico di base, ad esempio, in sole due settimane ha collezionato 8 multe per un totale di €700. Il sindaco Marco Schiesaro si è difeso, anche via Social, attribuendo la decisione di installare l’autovelox al prefetto, dopo aver appreso che lungo quella strada erano stati registrati 68 incidenti in pochi mesi, di cui 45 gravi o con morti.

La Rabbia dei Cittadini

I cittadini ribattono che gli incidenti riguardano l’intera lunghezza della strada e non quel chilometro in particolare. Per di più a loro non risulta esista un decreto del prefetto per i due rilevatori. Insomma, l’accusa all’amministrazione è di aver voluto fare cassa e nel mirino non ci sono soltanto i vigili urbani. La battaglia si sposterà, come annunciato ieri dai cittadini, in tribunale

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